Stilista impiccata in piazza Napoli, l’ex fidanzato assolto in Cassazione

Carlotta Benusiglio era stata trovata impiccata con una sciarpa a un albero nei giardini di piazza Napoli a Milano la notte del 31 maggio 2016. L'ex, Marco Venturi, inizialmente accusato della morte della donna, è stato assolto in via definitiva.

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E’ stato assolto in via definitiva, dopo quasi 8 anni, Marco Venturi che era accusato della morte dell’ex fidanzata, la stilista di 37 anni Carlotta Benusiglio, trovata impiccata con una sciarpa a un albero nei giardini di piazza Napoli a Milano la notte del 31 maggio 2016. Lo ha deciso la Cassazione che ha rigettato il ricorso della Procura generale milanese, che aveva chiesto di annullare la sentenza di secondo grado. Verdetto con cui era stata cancellata la condanna di primo grado a 6 anni per morte come conseguenza di stalking, anche se la Procura aveva insistito per l’omicidio, ipotesi anch’essa bocciata dalla Corte d’Appello. La Procura generale milanese nel ricorso aveva sostenuto di nuovo l’ipotesi della morte come conseguenza di stalking e non più quella di omicidio. Ricorso che il pg della Cassazione in udienza ha chiesto ai giudici di respingere. In primo grado il gup Raffaella Mascarino aveva deciso che non si era trattato di omicidio, ma di un suicidio o di un atto dimostrativo finito in tragedia, causato dall’ex compagno, che avrebbe sottoposto Benusiglio per due anni a vessazioni fisiche e psicologiche. Condanna cancellata in secondo grado per il 47enne dai giudici. Per la Corte Benusiglio si uccise, dopo l’ennesimo litigio col fidanzato, e lo stalking contestato era “inesistente”. Su questo caso, poi, scrissero i giudici, non ci sarebbe stato bisogno nemmeno di un processo, ma bastavano gli esiti “dell’incidente probatorio”, ossia della perizia che stabilì che si era trattato di suicidio. Oggi, come fatto notare dal nuovo legale di parte civile Niccolò Vecchioni, il pg in udienza ha spiegato che le indagini avrebbero dovuto orientarsi semmai sull’ipotesi di istigazione al suicidio. Venturi, nel procedimento in questi otto anni, era passato da semplice testimone all’inizio ad indagato per istigazione al suicidio e in via di archiviazione, fino poi ad accusato di omicidio volontario e condannato per morte come conseguenza di altro reato. Alla fine è stato assolto in via definitiva.

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