Calcio camminato per over 50

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In meno di due mesi sono già circa 100 gli atleti di calcio camminato a Milano e il numero è in costante crescita. Gli sportivi sono tutti over 50, anziani che hanno deciso di continuare a praticare il loro sport preferito e di farlo in sicurezza per la loro salute. Questo tipo di attività, già sperimentata con successo in altri Paesi europei come strumento di inclusione sociale, sta prendendo piede anche a Milano grazie alla UISP (Unione Italiana Sport Per tutti): si potrà assistere a una dimostrazione di questo sport sabato 16 aprile alle 11.00 presso il centro sportivo Forza e Coraggio di via Gallura 8 a Milano, l’invito è gratuito e aperto a tutti. Per partecipare o avere informazioni calcio.milano@uisp.it.

Il calcio camminato o walking football nasce in Inghilterra nel 2011 in seguito ad un sondaggio tra i tesserati di vari circoli di anziani (over 50) in cui veniva chiesto loro quale attività avrebbero voluto svolgere. Il risultato emerso, al di là di ogni previsione, è stato che molti di loro avevano ancora voglia di giocare a calcio. Da qui l’idea di creare un nuovo gioco, quanto più fedele possibile al calcio come lo conosciamo e pratichiamo, per consentire anche a chi è più avanti con l’età e che non ha più le capacità fisiche per giocare come in passato (ma può conservare abilità tecniche), di poter ancora scendere in campo. Naturalmente ci sono uomini di 70 anni che continuano a fare jogging senza troppa difficoltà, ma per i più il cuore e i legamenti non sono gli stessi di quando ne avevano 30. Così nasce l’idea di un calcio a ritmo più blando: camminando, appunto. Con una regola ferrea: se uno trasforma il passo veloce in corsetta, l’arbitro ferma il gioco e dà un calcio di punizione agli avversari. C’è sempre qualcuno, nella foga della partita, che fa uno scatto e comincia a correre ma viene fermato dal fischio arbitrale. E’ consentito il passo svelto, ma non una vera e propria corsa, per fare una similitudine potremmo pensare alle corse dei cavalli nelle gare di trotto, squalificati se galoppano. Rispetto alla versione originale del calcio, ci sono alcune regole studiate ad hoc per evitare infortuni e garantire pari opportunità anche a chi possiede difficoltà motorie, come ad esempio che la palla non può superare l’altezza della vita, 1.50 m circa, (pertanto si può utilizzare il pallone a rimbalzo controllato) e che non si può intervenire in scivolata o con irruenza.

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