È morto sul palco improvvisamente NICK MENZA (ex MEGADETH). Mustaine conferma.

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Si è spento all’età di 51 anni NICK MENZA, uno dei batteristi di punta della scena metal degli anni 90 durante la sua gloriosa militanza alla corte di Dave Mustaine, nei MEGADETH.

E’ appena stato dato l’annuncio della sua scomparsa avvenuta nella serata di ieri 21 Maggio 2016 a Los Angeles, a causa di una insufficienza cardiaca sopraggiunta mentre stava suonando in concerto al Baked Potato con la sua ultima band OHM, un trio in cui milita Chris Polland, anch’egli ex Megadeth. I presenti raccontano di averlo visto accasciarsi poco dopo l’inizio del set: a nulla è valso il pronto intervento dei paramedici i quali non hanno potuto che constatare il fatale arresto cardiacoNick si era allontanato dai Megadeth nel 1997 per curare un brutto tumore al ginocchio che però era poi riuscito a sconfiggere.

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Nick Menza
, nato a Monaco il 23 Luglio 1964, era figlio d’arte di Don Menza, un famoso jazzista. Ha cominciato a suonare la batteria da vero prodigio a soli 2 anni ed è cresciuto ascoltando i dischi di jazz e blues del padre e conoscendo alcuni noti batteristi amici di famiglia tra cui Buddy Rich, Louie Bellson, Steve Gadd e Jack DeJohnette. Il suo livello musicale crebbe in maniera esponenziale e già all’età di 13 anni tenne concerti di buon livello

Col passare degli anni Nick si appassionò alla musica hard & heavy, ascoltando soprattutto batteristi come Ian Paice, Nicko McBrain e John Bonham.

All’età di 18 anni formò la sua prima band, i Rhodes, capitanata dal cantante Kelly Rhoads, fratello del più famoso Randy, il compianto chitarrista di Ozzy Osbourne morto nel 1982. Il sodalizio dura molto poco e il gruppo si sciolse prematuramente.

Nel 1989 entrò alla corte dei Megadeth come tecnico della batteria di Chuck Behler. Quest’ultimo se ne andò e Dave Mustaine affidò il ruolo di batterista a Menza. Nel 1990 esce “Rust In Peace”, uno degli album più apprezzati dei Megadeth e uno dei pilastri del Thrash Metal, in cui Menza sfoggiava un “drumming” molto tecnico e preciso. Iniziò con quel disco l’era di maggiore successo per la band di Mustaine. “Countdown To Extinction” (1992) e “Youthanasia” (1994), sebbene siano dischi che si discostano in parte dal sound dei primi lavori della band, vengono accolti in maniera generalmente positiva dai fans e dalla critica. Le vendite comunque furono eccellenti e Menza si distinse per la sua performance dietro le pelli, potente ma ricca delle sfumature del suo background: l’introduzione di “Skin O’ My Teeth” ne è un vivido esempio così come i controtempi di “Ashes In Your Mouth” o l’eccezionale groove funky metal di “Train Of Consequencies”…

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La collaborazione di Menza con i Megadeth terminò alla fine del 1997, dopo la pubblicazione di “Cryptic Writings” a causa di un tumore, essendo le cure incompatibili con lo schedule snervante della band. Riuscì per fortuna e con tenacia a sconfiggere la malattia. Si riunì alla band solo nel 2004 per un brevissimo periodo.

Nel 1999 collaborò col gruppo Stoner Metal dei Fireball Ministry suonando le parti di batteria in alcuni brani e incise un album solista intitolato con ironia “Life After Deth” (in riferimento sia alla sua carriera con i Megadeth che alla malattia sconfitta), tutt’oggi disponibile esclusivamente sul sito ufficiale dell’artista. Non ha mai perso la passione per l’approfondimento del suo strumento, collaborando anche con John Fogerty e dandosi per un periodo anche a session di R&B e gospel.

Nel 2007 quasi perse un braccio a causa di un brutto incidente con una sega elettrica: fu costretto a sospendere a lungo la sua attività artistica tra chirugia ricostruttiva e una difficoltosa riabilitazione: curiosamente per sdoganare quel brutto periodo (e anche per pagarsi le cure) mise all’asta la lama insaguinata e la copia originale della radiografia fatta dopo l’incidente.

Dopo molti anni di assenza, causati delle terapie a cui veniva continuamente sottoposto, Menza riprese l’attività a pieno ritmo incidendo nel 2006 un disco con i thrasher grechi Memoriam e fondando gli Orphaned To Hatred da lui stesso definiti “gli eredi dei Pantera”, band che Nick ha sempre seguito e apprezzato particolarmente. Li lasciò nel 2010. Seguirono le collaborazioni con Mindstreem e Deltanaut.

La scomparsa di Menza è stata confermata poco fa anche da un tweet di Dave Mustaine.

Dave Mustaine Tweet

Rest in Peace Nick Menza…

 

! AGGIORNAMENTO DEL 26 MAGGIO 2016 !

Il comunicato ufficiale post-autopsia informa che NICK MENZA è morto di infarto che lo ha colpito subdolamente mentre suonava la terza canzone del set di quella sera con gli OHM presso il The Baked Potato a Studio City, California. Per oltre 25 minuti si è tentato disperatamente di rianimarlo non solo con dei massaggi continui di compressione al petto ma anche con adrenalina e defibrillatore: Menza è stato purtroppo dichiarato morto al suo arrivo in ospedale.

Il Los Angeles County Department of Medical Examiner-Coroner ha dichiarato che il batterista è deceduto dunque per cause naturali, e le analisi dei medici confermano che era “pulito”: aveva infatti smesso con la droga e l’alcol da almeno 8 anni. Menza soffriva purtroppo di pressione alta e di aterosclerosi, una malattia cardiovascolare cronica e progressiva, da ormai qualche anno.

Per ironia della sorte, l’anno scorso, proprio nel Maggio 2015, il precedente batterista degli OHM, David Eagle, era anch’egli morto di infarto

Nick aveva in programma di lanciare sul mercato il prossimo 16 Giugno la sua collezione di canvas “Rhythm Hits The Wall”, a cui lavorava da parecchio tempo con SceneFour… Il progetto è stato al momento rimandato a data da destinarsi…

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