Camere per studenti, Milano la più cara

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Cresce l’interesse per le stanze singole in affitto in Italia, dove le ricerche da parte degli utenti sono passate da 3.257.492 nei primi sei mesi del 2015 a 4.818.137 dello stesso periodo del 2016, con un incremento del 48%. Anche in virtù di una maggiore domanda, le richieste economiche dei proprietari registrano un aumento del 4,1% rispetto a un anno fa e si attestano su una media di 308 euro mensili. Affittare una camera singola costa di più in tutte le zone di maggiore interesse per studenti e giovani professionisti, come Roma (0,6%), Milano (1,5%) e Napoli (2,5%), anche se tale aumento dei prezzi risulta piuttosto contenuto. Emerge da uno studio del portale idealista sull’indice dei prezzi delle stanze singole in Italia. Secondo lo studio di idealista, è Milano la città con le stanze più care, ben 412 euro di media; seguono Roma con 387 euro e Firenze con 360 euro. Le soluzioni più economiche si trovano a Lecce e Benevento, dove la richiesta è di 188 euro al mese, seguite da Reggio Calabria con 176 euro e Teramo, fanalino di coda con 171 euro. Complice il caro-affitti in molte delle principali città italiane si continua a vivere con amici e colleghi anche dopo la fine degli studi. Il profilo tipo ha in media 30 anni, un anno in più rispetto al 2015. A Roma, Firenze e Genova l’età media sale a 32 anni, a Milano si toccano i 30, a Bari i 29, a Napoli e Bologna si attesta sui 28 anni. La convivenza dura meno solo in alcune città a misura di studente come Pisa, Perugia (entrambe con una media di 27 anni), Pavia (26 anni) e Siena (25 anni). Si tratta di persone che vivono nelle aree semi centrali o centrali delle grandi città, non fumano ma nella maggior parte dei casi tollerano coinquilini fumatori, non possiedono e non vogliono animali domestici (73% dei casi). Nel 75% delle case in condivisione convivono uomini e donne, nel 19,5% si tratta di sole donne e nel 4,5% solo uomini. A livello cittadino i punti di maggiore offerta di stanze sono Roma e Milano, dove si concentra rispettivamente il 34,5% e il 12,9% dell’offerta. Seguono molto distanziate Bari (3,9%), Napoli (3,5%), Palermo e Catania, che si attestano sullo stessa percentuale del 3,2%.

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