Lilliana Segre in visita al Memoriale della Shoah di Milano con il presidente La Russa

"Non l'ho mai dimenticato", ha detto ai giornalisti al suo arrivo rispondendo a chi le ha chiesto il senso di questa giornata. Inoltre, il 27 gennaio, giornata della memoria, la Statale di Milano le conferirà la laurea honoris causa in Scienze storiche.

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Quando entro al Memoriale della Shoah non sono più la vecchia che sono adesso, sono quella che è entrata qui per essere deportata“, il 30 gennaio del 1944. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre arrivando al Binario 21 di Milano dove sta per iniziare una visita voluta dalla stessa senatrice con il presidente del Senato Ignazio La Russa e i membri della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, che Liliana Segre presiede. “Non l’ho mai dimenticato”, ha detto ai giornalisti al suo arrivo rispondendo a chi le ha chiesto il senso di questa giornata. Inoltre, il 27 gennaio, nel giorno della memoria, l’università Statale di Milano conferirà la laurea honoris causa in Scienze storiche alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e fra i principali fautori della realizzazione del Memoriale della Shoah. “Ciò che è avvenuto è stato senza ombra di dubbio il male assoluto, quindi grazie per averci dato questa testimonianza viva che vale più di qualunque altro modo di ricordare quei drammatici eventi“. Sono le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa durante la visita al Memoriale della Shoah. Alcuni giornalisti hanno chiesto alla senatrice a vita se il senatore La Russa fosse antifascista, Segre ha risposto ai cronisti di chiedere direttamente a lui. Il presidente del Senato alla domanda “oggi si sente un po’ antifascista?” ha risposto al giornalista con un secco “Non svilire queste occasioni con queste cose”. Dopo la risposta di La Russa duro il commento sui social del deputato Alessandro Zan, responsabile Diritti del Pd, che scrive “Nemmeno al Binario 21, nemmeno davanti alla senatrice Segre, La Russa è riuscito a definirsi antifascista. Lo svilimento è quello delle istituzioni con lui come presidente del Senato, come seconda carica dello Stato. Che imbarazzo“.
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