Poveri Dahl, Rowling e Churchill

Se tu pensi di essere discriminato allora ti scagli contro l'avversario senza pensare che magari l'altro non è un avversario // di Fabio Massa

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Francamente io Roald Dahl non lo conosco e non l’ho mai letto. Lo conosce mia figlia, che fa la quinta elementare, e ama molto i suoi libri per bambini. La notizia di qualche giorno fa è che hanno deciso di censurare le nuove edizioni dei suoi libri dalle parole “grasso” e “brutto”. Non sono body positive, si potrà dire, e con questo andiamo in quel controsenso assoluto che è l’esaltazione della grassezza e nel contempo la sua demonizzazione perché – e questo è giusto – bisogna mangiare roba buona e sana, e generalmente se uno mangia roba buona e adotta uno stile di vita sano, non è obeso. Non è grasso. Dopodiché ci sono un sacco di persone brutte, ma non ne ho mai trovato uno che si ritenesse tale (giustamente) e al contempo che si sentisse offeso dal leggere la parola “brutto” su un libro.

Tutto questo è frutto dell’ignoranza crassa

Qualche anno fa l’autrice di Harry Potter, JK Rowling, che è una ultramilionaria grazie alle sue creazioni e che nel suo passato ha vissuto la povertà e la violenza di un marito-bestia, è finita tra gli haters con l’accusa di transfobia per aver espresso una sua opinione, peraltro profonda, sulla sessualità. A giugno del 2020 hanno imbrattato una statua di Winston Churchill, un eroe della seconda guerra mondiale, per alcune sue posizioni razziste. Tutto questo è frutto dell’ignoranza crassa.

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