Da un lato la riqualificazione dell’area verde di 650mila mq, con la riappropriazione del territorio e la riconversione del cosiddetto ‘boschetto della droga’ di Rogoredo in un’area sicura e fruibile. Dall’altro la rigenerazione dei fabbricati inutilizzati di proprietà del Comune, con l’affidamento temporaneo a soggetti che vi insedino attività di coesione sociale, produzione, innovazione, creatività e sport, in attesa della definizione di un piano urbanistico sull’area. Sono questi i punti chiave del progetto di rigenerazione e valorizzazione territoriale previsto per i prossimi anni a Porto di Mare.

Per quanto riguarda l’area verde, la Giunta oggi ha approvato le linee di indirizzo per la concessione in uso a Italia Nostra, che la prenderà in gestione fino al 2022.  Attraverso la struttura CFU – Centro Forestazione Urbana, l’associazione applicherà a Porto di Mare lo stesso modello di intervento sperimentato con successo al Boscoincittà, al Parco delle Cave (da ultimo la Cava Ongari-Cerutti) e al Parco Segantini, dove territori inizialmente in stato di abbandono (e talvolta con presenza di attività illecite) sono stati riqualificati, recuperati e resi fruibili in sicurezza.

L’intervento concordato con Italia Nostra sull’intera area verde mira ad una serie di obiettivi, di breve e lungo termine. Nell’immediato, la presenza degli operatori garantirà un presidio costante e agirà da deterrente per attività illecite. Si lavorerà da subito per definire e realizzare tragitti carrabili (per la sorveglianza e le operazioni agro-forestali) e percorsi protetti per una fruizione controllata, se possibile anche nell’area ex discarica. Oltre allo studio sulla morfologia dei suoli, saranno riqualificate e valorizzate le potenzialità naturalistiche dell’area, compresa la zona umida, e verranno definiti collegamenti ciclo-pedonali e di servizio con altre zone vicine, come Chiaravalle e il parco della Vettabbia. Punto chiave dei processi di rigenerazione sarà il dialogo con la cittadinanza, attraverso attività organizzate, eventi,  incontri e il coinvolgimento di risorse volontarie per operare in prima linea.

Molte le attività che saranno svolte nel quinquennio. Raccolta e smaltimento dei rifiuti superficiali, ripristino delle recinzioni mancanti, manutenzione delle aree verdi con sfalci periodici e dei boschi con un graduale diradamento, censimenti botanici e faunistici per consolidare e favorire la presenza di fauna selvatica (pozze per anfibi, cassette nido, rifugi per fauna minore), piantumazione di nuovi alberi, organizzazione di giornate di volontariato, visite guidate e incontri pubblici. Nei 5 anni di lavoro il Comune darà un contributo complessivo a Italia Nostra di 950mila euro.

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