Violentata su un treno a Milano, l’arrestato ai domiciliari con braccialetto elettronico

Il gip ha scarcerato e mandato ai domiciliari Refaat Rashid, che va però a processo con rito immediato con l'accusa di avere aggredito una 21 enne, lo scorso 5 aprile, mentre era sul treno Varese - Treviglio tra le fermate di Milano Garibaldi e Porta Vittoria.

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E’ stato disposto il processo con rito immediato per Refaat Rashid, finito in carcere lo scorso 22 aprile con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una 21enne, che venne aggredita il 5 aprile mentre era sul treno Varese-Treviglio, nel tratto tra Milano Porta Garibaldi e Porta Vittoria. Lo ha deciso il gip di Milano Lorenza Pasquinelli, su richiesta del pm Rosaria Stagnaro, a seguito dell’inchiesta della Squadra mobile e della polizia ferroviaria. Nel frattempo, il giudice ha anche attenuato la misura cautelare per il 36enne, che ora è ai domiciliari con braccialetto elettronico. Stando alle indagini, l’uomo prima avrebbe fornito alla giovane informazioni sulla banchina e poi l’avrebbe aggredita dentro il convoglio. “Ho incominciato a piangere – ha messo a verbale la studentessa -. Gli dicevo ‘no’ e che dovevo andare via, ma lui continuava, quando però vedeva che ero al limite della sopportazione si fermava (…) Sono riuscita a dargli un colpo sul mento con l’interno della mano e sono riuscita a scappare”. Interrogato dopo l’arresto e difeso dal legale Alessia Pontenani, l’uomo aveva negato gli abusi sessuali, parlando di “consenso” da parte della giovane. Agli atti dell’inchiesta ci sono le immagini delle telecamere di sorveglianza e il riconoscimento dell’aggressore da parte della vittima. Ora la difesa potrebbe chiedere il giudizio con rito abbreviato.

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