Ancora violenza in metropolitana

Botte a un agente di stazione sulla M1 e borseggiatrici che danno fuoco a un mezzanino sulla M3. I sindacati: "Chiediamo sicurezza ma Atm e istituzioni sono assenti".

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Altri due episodi di violenza ai danni del personale dell’Atm di Milano. Sabato 2 luglio un agente di stazione della linea rossa è stato aggredito a calci e pugni in pieno giorno mentre sulla linea gialla una banda di borseggiatrici ha appiccato il fuoco alla cabina dell’agente di stazione per distrarre il personale e approfittare della confusione per fuggire. Lo rende noto un comunicato della Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, della metropolitana. Nel caso delle borseggiatrici, spiegano i sindacati, la prontezza del personale, che ha spento subito il principio di incendio, ha permesso di evitare conseguenze ben più gravi. Solo lunedi scorso c’era stato uno sciopero proprio per tornare a sollevare il sempre più grave problema della sicurezza sui mezzi pubblici, con il personale preso di mira ormai quasi quotidianamente e una scarsissima vigilanza sulla rete. “Dove sono le istituzioni?” si chiedono i sindacati dei lavoratori della metropolitana che tornano a sollecitare una maggiore presenza di forze dell’ordine e accusano Atm di “essere assente nelle questioni più importanti come la sicurezza dei suoi dipendenti”. “Ormai è come il Bronx degli anni 90” si legge nella nota delle Rsu che chiedono “azioni immediate da parte delle istituzioni e dell’azienda” in mancanza delle quali saranno prese altre iniziative di protesta.

(Nella foto presunte borseggiatrici a caccia di prede segnalate su un gruppo Telegram)

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