Casa, Sicet Cisl: con la ripresa degli sfratti sempre più drammatica l’emergenza abitativa a Milano [VIDEO]

Ogni giorno 10 famiglie attendono la polizia che verra’ a sfrattarle da casa.

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Con la ripresa definitiva degli sfratti da gennaio, si e’ fatta sempre più drammatica l’emergenza abitativa a Milano. Ogni giorno 10 famiglie attendono la polizia che verra’ a sfrattarle da casa. Al 31/12/2019 il Ministero degli Interni segnalava a Milano 16.513 richieste di esecuzione degli sfratti. A queste occorre aggiungere circa 3.500 nuove convalide emesse dal Tribunale di Milano dal 2020 ad oggi che erano state sospese per effetto dell’emergenza sanitaria da COVID/19 per una cifra totale di 20.013 famiglie sottoposte a provvedimento di sfratto. Sono alcuni dati diffusi questa mattina dal Sicet, il sindacato inquilino della Cisl di Milano.

Secondo il sindacato il rincaro esponenziale di luce e gas a cui assistiamo in queste settimane, unito all’aumento dei generi primari, renderà ancora più insostenibile il pagamento del costo della casa già di per sè insostenibile per ampi strati della popolazione. La naturale conseguenza sarà l’aumento degli sfratti per morosità e dei pignoramenti immobiliari. Ci sono oltre 7.000 case popolari sfitte di Comune e Aler che potrebbero essere assegnate. Le assegnazioni avvengono con tempi ancora troppo lenti, a causa dei vincoli imposti dalla l.r.n.16/2016 e dalle modalità con le quali viene fatta la verifica dei requisiti per gli aventi diritto da parte del comune e di Aler. A seguito della pressante richiesta dei Sindacati Inquilini, finalmente il Comune ha deciso di tenere aperto dal 24 marzo al 9 maggio il bando per le case popolari. Già in questi giorni moltissime famiglie che hanno peggiorato la loro condizione abitativa, economica, sociale e sanitaria stanno presentando domanda. Il sindacato inquilini ha spiegato che “da Gennaio abbiamo avviato un confronto con il Comune e la Prefettura . Siamo impegnati a ottenere politiche efficaci e strumenti concreti per la gestione dell’emergenza sfratti alfine di impedire che centinaia di famiglie restino sulla strada e/o senza risposte abitative dignitose. In ogni caso dichiariamo che se non arriveranno dal Comune e dal Prefetto risposte efficaci in tempi brevi, riprenderemo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie.”

Durante la conferenza stampa si è parlato anche di uno sfratto in escuzione domani: una famiglia con 6 minori. Il nucleo famigliare è composto da C. E., dal marito, da una figlia di 18 anni e da 6 figli minorenni. La bambina più piccola ha solo 3 anni. C.E. lavora come operaia per una cooperativa (confezionamento di orologi) dal 2017 e guadagna al mese 1200 + 700 euro di assegni famigliare. Il marito è al momento disoccupato e si occupa dei figli, ha svolto lavori precari temporanei. Vivono in via Giambellino, in una casa di un’immobiliare privata, dal 2008. Nel 2012 si spostano in un’altra casa nello stesso stabile. Ma dal trasferimento iniziano le difficoltà nei pagamenti e si accumula la morosità. Parte lo sfratto già nel 2013, rinviato fino ad oggi. La domanda di casa popolare come purtroppo spesso accade era stata cancellata per un problema legato al permesso di soggiorno e al lavoro della richiedente, è stato presentato un ricorso che è stato vinto, la domanda è quindi stata valutata ma non è stato riconosciuto il punteggio legato all’antiigienicità dell’alloggio anche perché la ATS dopo la pandemia non effettua sopralluoghi e quindi non certifica questa condizione anche quando è effettivamente presente. La famiglia quindi non ha avuto nessuna proposta di assegnazione di alloggio popolare. Dalla presentazione della domanda di SAT (Servizi Abitativi Transitori) sono trascorsi più di 4 mesi ma non è stata data nessuna risposta (le domande infatti sono valutate in ordine cronologico e non in base alla data di esecuzione dello sfratto) e nessuna risposta ha ricevuto neppure la richiesta di un alloggio comunale temporaneo (AUTE) presentata a gennaio 2022. La famiglia nonostante i numerosi tentativi non riesce a trovare una casa in affitto né a Milano né in provincia, il reddito è infatti ritenuto insufficiente come garanzia ed inoltre è quasi impossibile trovare Proprietà disposte ad affittare a un prezzo sostenibile un alloggio adeguato a una famiglia così numerosa. Il Coordinamento Emergenza Abitativa del Comune di Milano è informato dello sfratto (che peraltro è stato rinviato a gennaio solo per la presenza di un minore in quarantena covid) ma ancora oggi quando manca un giorno all’esecuzione con la Forza Pubblica non ha risposto alle richieste di una soluzione temporanea o di un albergo per la famiglia.

Ermanno Ronda, Segretario Sicet Cisl Milano.

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