Una nuova morte avvenuta in un luogo di lavoro sul territorio bergamasco: questa mattina, attorno alle 10, al Tappetificio Radici di Cazzano sant’Andrea un’operaia di 50 anni ha perso la vita. La lavoratrice, residente a Vertova (BG), sembra essere deceduta per strangolamento che è stato provocato dalla sciarpa che indossava e che si è impigliata nei cilindri di un macchinario per la fabbricazione di tessuti per tappeti.

Non ci sarebbero testimoni diretti ma da una prima ricostruzione sembra che la signora sia salita su una scala per controllare da vicino il tessuto e, nell’avvicinarsi ai cilindri in movimento, sembra che la sciarpa si  sia  impigliata, soffocandola. È stata rinvenuta da un collega che ha tagliato la sciarpa e fatto intervenire i soccorsi per tentare, invano, di rianimarla.

Nell’azienda tessile lavorano circa 140 persone. Con loro, giovedì, si incontreranno in assemblea i sindacati di categoria FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILTEC-UIL di Bergamo. Si deciderà in quella sede se intraprendere eventuali azioni di protesta. Intanto, domani mattina dalle ore 9.00, i sindacati, che hanno chiesto subito un confronto, incontreranno i rappresentanti ti dell’azienda.

“E’ una tragedia, siamo vicini alla famiglia dell’operaia, a cui porgiamo le più addolorate condoglianze” hanno commentato oggi Enio Cornelli di FILCTEM-CGIL, Milena Occioni di FEMCA-CISL e Luigi Zambellini di  UILTEC-UIL di Bergamo.  “Ora aspettiamo di capire cosa sia accaduto, se la lavoratrice si sia chinata per un malore o per l’espletamento di  una mansione lavorativa. Ma vogliamo anche sapere se il macchinario su cui stava operando fosse dotato di tutte le misure di protezione, schermatura e sicurezza necessarie. Certo è che questo nuovo infortunio mortale si inserisce in un quadro già drammatico di morti sul lavoro e di infortuni che si ripetono a ritmi allarmati in tutti i settori lavorativi della nostra provincia”.

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