Banana Republic 1979, il libro di Ferdinando Molteni

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Questo libro contiene la storia vera di una piccola rivoluzione italiana chiamata Banana Republic. Un tour che cambierà per sempre la storia della musica dal vivo in Italia.

Francesco De Gregori aveva ricominciato a cantare da poco. La ferita del “processo” del Palalido del 1976 cominciava appena a rimarginarsi. Lucio Dalla era al massimo del successo e della fama, “L’anno che verrà” aveva stregato tutti e i suoi dischi erano i più venduti. All’inizio del 1979 i due decidono d’intraprendere una tournée negli stadi. La progettano insieme a uno staff di produttori, tecnici e musicisti mai visto fino ad allora in Italia,

È un azzardo, dicono in molti. Ci sono gli “autoriduttori”, quelli che tirano le molotov sul palco, la violenza politica che, proprio nei concerti, trova una delle sue valvole di sfogo. Ma loro vanno avanti. E cominciano, in una sera nuvolosa del giugno 1979, al campo sportivo di Savona.

Banana Republic 1979” (Vololibero edizioni) racconta la genesi e i retroscena di quel concerto e dello storico tour, attraverso i documenti dell’epoca e le parole dei protagonisti. Che non furono soltanto Dalla e De Gregori, ma anche Ron, che rilanciò una carriera musicale, e quelli che, qualche anno dopo, diventeranno gli Stadio. Le storie nascoste, le curiosità, le canzoni, le liti e le amicizie, le miserie e la grandezza di un tour che fu visto da seicentomila persone, di un disco che scalò le classifiche e di un film che arrivò nelle sale cinematografiche per consolare chi, quei concerti, non li aveva visti. Ecco allora la storia vera di una piccola rivoluzione italiana chiamata Banana Republic. Un tour che cambierà per sempre la storia della musica dal vivo in Italia. Un inserto a colori raccoglie le foto della prima data realizzate da Roberto Villa. Mentre all’interno il volume ospita immagini di Bruno Caserio e Valeria Bissacco.

Ferdinando Molteni è giornalista, saggista, docente e musicista. Tra i suoi libri recenti: Controsole. Fabrizio De André e Crêuza de mä (Arcana, Roma 2011) e L’ultimo giorno di Luigi Tenco (Giunti, Firenze 2015).

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati