Dopo il bullone, il vetro nel pane e il coleottero nella minestra, questa  volta è stato trovato un chiodo nell’insalata di patate.  Un bimbo di una scuola primaria di Milano, in via Ariberto, dice di aver trovato un chiodo nel piatto della sua insalata di patate nella mensa gestita da Milano Ristorazione, la società del comune.
Dopo le verifiche del caso, il Comune spiega, in una lettera ai genitori della commissione mensa, che si tratterebbe di uno scherzo degli alunni, e che non sarebbe il primo.
Il chiodo “simile a molti altri presenti nella scuola, è stato inserito nei pezzetti di patata successivamente alla fase di somministrazione”, spiega la vicesindaca Anna Scavuzzo, segnalando che non è il primo caso. “Abbiamo avuto segnalazioni per una lametta nella crescenza, un fermacapelli nel purè, un pezzo di plastica in una frittata e un altro in un pezzo di formaggio – prosegue -. Tutte segnalazioni che abbiamo verificato con la stessa scrupolosità di sempre, e che abbiamo appurato essere state frutto di scherzi fatti da alunni, che hanno poi confermato questa versione”.
Per quanto riguarda il chiodo “è stato avviato subito l’iter di accertamento che ha portato a una relazione a seguito di verifiche, sopralluoghi e prove di laboratorio – aggiunge Scavuzzo -. Il chiodo è simile a molti altri presenti nella scuola, ed è stato anch’esso inserito nei pezzetti di patata successivamente alla fase di somministrazione, in un modo che non risulta compatibile con l’accidentale caduta di tale oggetto nell’insalata”.
Scavuzzo non cita le scuole dove questi episodi sono avvenuti “perché l’obiettivo non è scaricare responsabilità su alcuno”. “Per parte nostra e di Milano Ristorazione stiamo lavorando per migliorare la cura nella preparazione e somministrazione delle pietanze, allo stesso tempo vorremmo condividere un impegno importante anche con i più piccoli – spiega -: perché anche un banale scherzo può essere rischioso per sé e per gli altri, e il pasto è invece un momento da vivere senza alcuna apprensione”.
Sugli altri fatti accaduti tra fine febbraio e inizio marzo “sono al vaglio dei NAS e dei Carabinieri”, conclude la vicesindaca.

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