La danza di Madina torna alla Scala per sei repliche

A pochi anni di distanza dalla sua concezione Madina risulta ancora più attuale in un panorama in cui la guerra invade il nostro quotidiano: la vicenda inizia nella Grozny occupata dai russi e si conclude a Parigi.

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Di Clizia Gurrado

Mercoledì 28 febbraio è tornato alla Scala di Milano Madina di Fabio Vacchi e Mauro Bigonzetti. Le sei serate in programma fino al 9 marzo, quasi tutte già sold out, vedono Roberto Bolle nel ruolo di Kamzan e Antonella Adamo in quello del titolo. Sul podio il maestro Michele Gamba. Sarà così una nuova l’occasione per confrontarsi con questa pagina di teatro, musica e danza creata a partire dal romanzo La ragazza che non voleva morire di Emmanuelle de Villepin, autrice del libretto, che costituisce un esperimento interessante: usare il linguaggio coreografico per affrontare con appassionata lucidità i nodi più dolorosi e controversi dello scenario internazionale, dall’occupazione al terrorismo e ai diritti delle donne. A pochi anni di distanza dalla sua concezione Madina risulta ancora più attuale in un panorama in cui la guerra invade il nostro quotidiano, tanto da spingere gli autori a ripristinare i riferimenti diretti alla cronaca espunti dalla prima versione del 2020: la vicenda inizia nella Grozny occupata dai russi e si conclude a Parigi. Venerdì 1 marzo a interpretare il ruolo di Kamzan sarà Gabriele Corrado, che per una sera lascia così il ruolo di Sultan. Eccolo ai microfoni di Radio Lombardia:

Nato a Casarano (Lecce) Gabriele Corrado ha studiato alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, dove nel 2005 si è diplomato ed è stato premiato dal Rotary Club tra i migliori allievi
dell’anno. E’ entrato così subito a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, dove ha sostenuto ruoli solistici nelle coreografie di MacMillan, Nureyev, Makarova, Kylián, Monteverde, Balanchine. Tra i balletti interpretati La Dame aux camélias di John Neumeier (Armand), Le Parc di Angelin Preljocaj (ruolo principale), Il lago dei cigni di Vladimir Bourmeister (Siegfried). Nel 2007 ha danzato all’Arena di Verona con Eleonora Abbagnato, e con lei ha partecipato alla trasmissione “Premio Barocco” su Rai Uno. In “Serata Forsythe” è stato tra gli interpreti di Artifact Suite e di In the Middle, Somewhat Elevated. E
ancora Onegin di John Cranko (Onegin), Siegfried ne Il lago dei cigni di Rudolf Nureyev, Des Grieux in L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan. Nel 2011 viene nominato solista. Nel 2007 ha ricevuto a Cannes il premio internazionale “Les Etoiles de BALLET2000”. Sabato 2 marzo presso la Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio, in via degli Olivetani 3, iI compositore Fabio Vacchi e il direttore d’orchestra Michele Gamba
parleranno della capacità di musica e danza di testimoniare il presente affrontandone la
complessità in un incontro con Milena Santerini docente dell’Università Cattolica di Milano e
vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano. L’incontro è moderato dalla giornalista Chiara Pelizzoni (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili).
Madina affronta con tutti i linguaggi del palcoscenico il dramma del terrorismo e la capacità di scegliersi un destino diverso da quello che le tragedie del nostro tempo sembrano aver scritto per noi. La giovane Madina, kamikaze non per scelta, sceglie dunque di non uccidere, non vuole morire. Un atto che scuote dal torpore, innesca reazioni, sentimenti contrastanti, speranza di cambiamento. Madina è lavoro di Danza e di Teatro, dove coesistono parola, canto, musica e corpo per una sintesi delle forme tradizionali e contemporanee dei tanti generi del teatro musicale, che cancella i confini fra queste diverse espressioni.

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