Via libera ai sensori dell’angolo cieco per tir e bus a Milano

Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar della Lombardia che lo scorso novembre aveva "integralmente annullato" gli atti di Palazzo Marino per l'introduzione dell'obbligo deciso dopo una serie di incidenti mortali in città e in vigore da ottobre.

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Torna in vigore a Milano l’obbligo dei sensori di angolo cieco per tir e bus: il Consiglio di Stato ha infatti ribaltato la sentenza del Tar della Lombardia che lo scorso novembre aveva “integralmente annullati” gli atti di Palazzo Marino per l’introduzione dell’obbligo deciso dopo una serie di incidenti mortali in città e in vigore da ottobre. A rivolgersi al Tar erano state una serie di aziende di trasporto e Assotir. Secondo il tribunale amministrativo, il Comune non aveva le competenze per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza su cui ha competenze “esclusive” lo Stato. Il Consiglio di Stato, ha rilevato che i Comuni in base al decreto legislativo n. 285 del 1992 (Codice della strada) possono decidere “con deliberazione della Giunta” di “delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio”. E in questo caso il Comune ha previsto l’obbligo dei sensori in una sola parte della città (area B), per orari precisi e solo per alcuni mezzi e di fatto questo “costituisce una modalità di istituzione di una zona a traffico”.
La decisione del Consiglio di Stato “è una scelta di buonsenso e aiuterà a migliorare la sicurezza in città, sono molto contenta”. Lo ha detto l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, a margine del Consiglio comunale. “Forse rappresenterà anche un esempio per il resto dell’Italia”, ha aggiunto spiegando che adesso “torna tutto come prima perché non è stato cambiato nulla del dispositivo, ovviamente daremo il tempo di adattamento”. Quindi “considereremo un tempo più lungo in ragione di questa sospensione. Daremo a tutti il tempo di attuare le prescrizioni“, ha concluso. “Alla fine, Milano la spunta: il governo non può più ignorare l’ultimo grado di giudizio amministrativo espresso dal Consiglio di Stato. I mezzi pesanti che entrano a Milano saranno meno pericolosi”. Così Legambiente Lombardia. “Ma il Consiglio di Stato ha prescritto che ‘le apparecchiature di rilevamento della presenza di pedoni e ciclisti dovranno essere omologate e conformi alla normativa vigente, anche europea, applicabile’ – aggiunge Legambiente -. Il messaggio principale è rivolto al governo nazionale, che dovrà mettere finalmente mano a un provvedimento inequivocabile, prendendo spunto dalle esperienze europee”. “Una notizia incoraggiante, che sostiene il ricordo delle vittime delle recenti collisioni tra biciclette e mezzi pesanti sofferte dalla città – commenta Federico Del Prete, responsabile mobilità e spazio pubblico di Legambiente Lombardia -. Adesso è il tempo della responsabilità di tutti, in primis del governo. Milano ha fatto la sua parte, ora tocca al parlamento dimostrare di non essere ideologico, ma di tutelare l’interesse pubblico”.

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