I super tornelli “anti-salto” ATM non scoraggiano i furbetti del metrò

Un test alla fermata della M3 ha evidenziato come bastino alcuni spintoni per entrare in fila. Il sensore per il passaggio "doppio"? Più per statistica che per dissuadere.

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Fatta la legge, trovato l’inganno. I nuovi tornelli “anti-salto” installati nella fermata San Donato non hanno fermato i furbi della metropolitana. Se prima i “portoghesi” saltavano o passavo sotto i tornelli adesso basta che spingano un attimo un altro utente e via (magari prendendo una spallata dalle ante scorrevoli) sono dentro. Lo scrive nelle sue pagine di cronaca milanese il Corriere, ma già molti utenti avevano previsto che, come i tornelli in uso sulla M5, chi non vuole pagare il biglietto si sarebbe “accodato” ad un utente munito di regolare titolo di viaggio. I super tornelli installati lo scorso 2 gennaio hanno un sensore che segnala ogni doppio passaggio con un cicalino rumoroso. Questi suoni non servono a far intervenire un addetto Atm (il quale non può lasciare la postazione per ogni furbetto di turno) ma a far leva sulla coscienza di ciascuno, almeno, questo dovrebbe essere il punto. Sempre secondo il Corriere nella stazione di San Donato su 10 tentativi di passaggio senza biglietto la percentuale di passaggi riusciti è del 100%, 1 in entrata e 9 in uscita. Il sensore dei tornelli oltre a far rumore, segnalerà il doppio passaggio ai sistemi che ne terranno conto per poi elaborarlo in delle statistiche per identificare le stazioni con il maggior numero di ingressi senza biglietto, in modo da poter disporre controlli miraati (secondo ATM solo il 2,6% dell’utenza viaggia “gratis”). Inoltre, per ovvi motivi di sicurezza, le porte dei tornelli non posso chiudersi immediatamente, devono garantire il tempo necessario per il transito di un passeggiero. In sviluppo ci sono dei tornelli ad hoc per persone seguite da un accompagnatore, con una “doppia apertura” antievasori.

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