C’è difficoltà a coprire in posti al Nord con i concorsi delle pubbliche amministrazioni: è quanto emerge dal Rapporto Formez PA 2022, l’istituto in house alla Presidenza del Consiglio-Dipartimento della Funzione pubblica. Il tema è stato affrontato oggi dal presidente, Alberto Bonisoli, all’Adi Museum di Milano, nell’incontro sul Design dei servizi e reclutamento nella PA: i dati sulla residenza dei candidati evidenziano, infatti, uno squilibrio territoriale molto forte. Dai dati diffusi al termine dell’incontro, i due terzi dei candidati provengono, infatti, dal Mezzogiorno del Paese (Sud e Isole) il 24% circa risiede nelle regioni del Centro e solo il 7,8% risiede al Nord. Il livello di partecipazione ai concorsi pubblici, così marcatamente differente tra il Nord e il Sud del Paese, ha degli effetti negativi sull’efficacia delle procedure di reclutamento di personale destinato alle regioni del Nord. Analizzando, ad esempio, l’esito del concorso del Ministero della Giustizia per l’assunzione di 8.171 addetti all’Ufficio del processo è emersa la difficoltà a coprire i posti disponibili nel Nord del Paese. Per le 7 sedi delle regioni del Nord, solo la sede di Bologna ottiene la copertura totale dei posti. Per le altre, si va dalla minima copertura dei posti disponibili, raggiunta dal Tribunale di Brescia (49%), al risultato della sede di Torino che ottiene l’81% della copertura. Le altre sedi dei tribunali delle città di Genova, Trieste, Venezia e Milano ottengono una copertura dei posti compresa tra il 56% e il 75%. Entrando nello specifico, il Tribunale di Milano ha avuto il 44% di candidati residenti in altra area geografica, Trieste il 30% e Venezia il 24%. I dati relativi al concorso del Ministero della Giustizia evidenziano che per i posti disponibili nel Nord del Paese l’offerta di lavoro pubblico è inferiore alla domanda e la quota di candidati disposta ad emigrare dal Mezzogiorno, e in misura minore dalle regioni del Centro Italia, non è sufficiente a coprire i posti vacanti. Il concorso ufficio del processo per il ministero della Giustizia è stato portato avanti con i fondi previsti dal PNRR, argomento di un decreto che è stato portato ieri in Consiglio dei Ministri. Inoltre, fra le altre cose, il rapporto Formez evidenzia che, fra i criteri con cui si sceglie un impiego pubblico, sicuramente c’è la stabilità del rapporto di lavoro e la possibilità di scegliere la sede di servizio, specie per i numerosi vincitori over 40 la cui decisione è influenzata dal contesto familiare e dalle problematiche che il trasferimento in una diversa città comporta. Ma ci sono anche, e non sono pochi, coloro che, ad un posto a tempo indeterminato, preferiscono incarichi a tempo, come quelli previsti proprio dai bandi collegati al PNRR.
“Con il rapporto Formez 2022 abbiamo cercato di approfondire, come mai era stato fatto prima, il tema del reclutamento e della formazione nella Pubblica Amministrazione. E’ emerso che innanzitutto in Italia c’è un problema demografico: meno giovani e conseguentemente una minor offerta potenziale di candidati per i concorsi pubblici. Inoltre, molto significativo è anche il tema della concorrenza tra le pubbliche amministrazioni. Una questione che va gestita attraverso un’operazione di trasparenza, raccontando quali sono le possibilità di sviluppo professionale previsto: un candidato ha il pieno diritto di sapere quale sarà il suo percorso professionale cui andrà incontro una volta assunto. Non solo: la Pubblica Amministrazione, soprattutto per avvicinare i giovani, deve puntare sempre più sulla digitalizzazione e sui nuovi strumenti di comunicazione, di facile comprensione, adatti ai nativi digitali. Infine, è necessario un nuovo approccio alla formazione del candidato: soprattutto in quelle situazioni in cui ci sono pochi candidati, è necessario decidere quali siano le competenze core da chiedere in fase di selezione e quali invece si possono acquisire attraverso una successiva attività di formazione”, ha spiegato il presidente di Formez, Alberto Bonisoli.

Il commento del presidente di Formez, Alberto Bonisoli.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati