Manca ormai poco alle regionali e in Lombardia, negli ultimi giorni, è tornata a circolare l’espressione “voto utile”, con i candidati della destra e della sinistra, Fontana e Majorino, che dicono che l’unico “voto utile” è per loro. Non si possono pubblicare sondaggi ma, dando una sbirciatina a quelli riservati che girano in questi giorni, si potrebbe pensare che quest’ansia di rivendicazione del “voto utile” nasconda un certo spauracchio che le cose in realtà possano non andare come pensano Fontana e Majorino. C’è infatti un terzo incomodo, Letizia Moratti, che potrebbe essere il “secondo incomodo” senza nascondere l’ambizione di essere addirittura il primo. Sembra infatti che il principale partito di governo, Fratelli d’Italia, che alle politiche di settembre aveva avuto un ottimo risultato anche in Lombardia, proprio nella nostra regione in realtà rischi di trovarsi di fronte a una significativa emorragia di consensi. E per ‘significativa’ si intende a doppia cifra. La spinta che alle politiche ha soffiato il vento in poppa al partito di Giorgia Meloni potrebbe infatti non ripetersi al voto del 12 e 13 febbraio. In casa Forza Italia, da quello che si apprende, non sembra esserci particolare sentore di tenuta rispetto al già risicato risultato delle politiche di settembre, con un’erosione a favore di Moratti mentre la Lega, che ricandida il suo presidente, potrebbe restare inchiodata alle stesse percentuali di pochi mesi fa. Nessun elemento di sorpresa nel centrosinistra, con un’aspettativa deludente per i Cinque stelle. A pochi giorni ormai dall’apertura delle urne la partita lombarda potrebbe essere più aperta che mai con Moratti che recupera consensi nelle intenzioni di voto, lasciando intravedere possibili sorprese che sconvolgerebbero gli scenari.




