In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra oggi venerdì 25 novembre,  il Comune di Milano ha organizzato una serie di iniziative di sensibilizzazione. Per l’intero orario di apertura, in cinque sedi anagrafiche sono presenti dei Bibliopoint con una selezione di libri e audiovisivi dedicati alla sensibilizzazione del pubblico sul tema dei diritti delle donne e della violenza di genere, e presidi informativi animati dalla presenza di operatrici della Rete antiviolenza comunale e interpreti LIS.

Questa mattina, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala si è recato all’Anagrafe di via Larga, dove  ha introdotto un minuto di silenzio che è stato osservato nello stesso momento in tutti gli uffici comunali, in ricordo di tutte le vittime di violenza. A seguire, gli assessori Gaia Romani (Servizi Civici), Lamberto Bertolé (Welfare) e Tommaso Sacchi (Cultura) hanno letto i nomi delle donne uccise nel 2022 per mano di uomini violenti.

“La violenza di genere è la punta dell’iceberg di un sistema di oppressione e squilibrio di potere fra i generi – afferma l’assessora ai Servizi civici e generali Gaia Romani -.  È ormai chiaro che non si possa più parlare di emergenza, perché i femminicidi sono la nostra quotidianità ed è proprio lì che si verificano. Quasi sempre, infatti, avvengono nel contesto domestico e per mano di un familiare. Questo ci dice che vanno combattuti partendo dalla lotta al paradigma culturale da cui scaturiscono. Ma le iniziative che facciamo, che pure sono tante ed encomiabili, al di là di quelle realizzate nelle scuole, arrivano a persone già sensibili al tema della parità e del rispetto nei confronti delle donne. Invece, in questa occasione, ci tenevamo a portare le informazioni e una sensibilizzazione a queste tematiche in un luogo in cui tutte le milanesi e i milanesi si recano al di là della loro consapevolezza. Perché l’obiettivo è valorizzare gli spazi comunali che erogano servizi come presidi civici, in cui portare sempre più una cultura che contrasti ogni forma di discriminazione e violenza”.

Su proposta del Consiglio comunale, la bandiera civica viene listata a mezz’asta in segno di lutto per le vittime di femminicidio e per esprimere solidarietà alle loro famiglie.

A Palazzo Marino è stato anche esposto un manufatto dedicato alla memoria di Mahsa Amini, la giovane 22enne iraniana arrestata per non aver indossato correttamente il velo e morta in seguito alle percosse. L’Amministrazione intende così dimostrare vicinanza a tutte le donne iraniane che vivono in una situazione di continua violazione dei diritti. La foto di Mahsa Amini è stata esposta dalla finestra della sede del Comune, affiancata dalla scritta “Donne, vita, libertà. Solidarietà alle donne iraniane”.
Il sostegno alle donne vittime di violenza da parte del Comune prosegue grazie all’azione della Rete antiviolenza cittadina che mette a disposizione nove centri antiviolenza e altrettante case rifugio dove è possibile trovare ascolto, attraverso colloqui telefonici o in sede, assistenza sanitaria, legale, consulenza psicologica o psichiatrica.
Sono 1.219 le donne che, nel primo semestre del 2022, si sono rivolte alle strutture convenzionate e sono state supportate. Di queste, 58 hanno concordato un percorso di accoglienza nelle case rifugio cittadine.
La maggior parte delle persone assistite (il 52%) ha un’età compresa tra i 21 e i 44 anni, ma il numero è significativamente alto anche nella fascia tra i 45 e i 60 anni (circa il 26%). Le donne che subiscono violenza sono nel 61% dei casi italiane e solo nel 36% dei casi sono economicamente autonome. Quasi sempre la violenza subita è di tipo psicologico (oltre 950 donne) o fisico (oltre 700), anche se non mancano i casi di violenza di tipo economico (oltre 200), sessuale (circa 300) e stalking (circa 200) e molto spesso si sovrappongono e coesistono diversi tipi di soprusi. Il 60% delle donne aiutate ha figli – spesso minori – che quindi, quasi sempre, hanno assistito alla violenza nei confronti della madre. Nell’80% dei casi le donne subiscono abusi da parte di un familiare (il 60% delle volte si tratta di mariti, conviventi, fidanzati o ex).

“Milano – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – è ogni giorno in prima linea nel contrasto alla violenza di genere grazie alla straordinaria rete civica e alla collaborazione con le molte realtà del territorio”.

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