Assago: Luis Fernando Ruggeri non doveva essere lì

Era alle casse mentre di solito lavorava nel reparto acque minerali, non a contatto con il pubblico, Luis Fernando Ruggieri, il dipendente Carrefour ucciso all'interno del centro commerciale di Assago da Andrea Tombolini, l'uomo che ha accoltellato sei persone "spinto dall'invidia per la felicità degli altri".

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Non doveva trovarsi alle casse al momento dell’aggressione, in genere lavorava nel reparto delle acque minerali, al riparo dal contatto col pubblico. Luis Fernando Ruggieri è stato “sfortunato”, lo ripetono anche i colleghi sotto choc che oggi ricordano il dipendente di Carrefour ucciso ieri pomeriggio dal 46enne Andrea Tombolini all’interno del centro commerciale di Assago (Milano). Ruggieri è stato l’unica vittima della furia dell’aggressore, entrato al supermercato con l’intenzione di ferirsi con uno dei coltelli venduti tra le corsie e finito con l’aggredire 6 persone perché – secondo quanto ha riferito in interrogatorio – spinto dall’invidia per la felicità degli altri. Boliviano, 46 anni, Ruggieri era cresciuto in Lombardia e negli ultimi cinque anni aveva vissuto a Trezzano sul Naviglio assieme alla famiglia di origine e alla propria compagna, dalla quale si è separato nel periodo estivo. Da allora aveva iniziato a vivere a Milano. Sul suo profilo LinkedIn descriveva così il suo arrivo a Carrefour: “Dopo 21 anni e mezzo di lavoro in Esselunga e uno in Auchan Retail Italia la vita mi ha portato a lavorare in un’azienda leader come Carrefour”. Durante il lockdown aveva sfruttato il tempo libero per rimettersi sui libri e concludere il suo percorso di studi iniziato da ragazzo alla facoltà di Ingegneria informatica per virare su Scienze biologiche. “Per non sprecare il tempo in attesa di un lavoro nel periodo del lockdown – scriveva ai suoi contatti – ho ricominciato a studiare. Per interesse privato, in futuro vedremo”.

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