Se c’è una cosa che fa letteralmente schifo è la politica giocata sulla pelle delle persone. Uno potrebbe dire che è sempre così, che alla fine la politica gioca sempre sulla pelle delle persone perché è nella sua natura parlare di persone, anzi, nella sua mission. Il problema è quando la politica annuncia di fare una cosa, prende i voti per quella e poi ne fa un’altra. Perché in quel caso non solo gioca sulla pelle delle persone, ma lo fa con ipocrisia.

Per una volta arriva dall’estero un esempio di una cosa detta e poi fatta diversamente

L’Italia in questo è maestra, ma per una volta arriva da qualche stato estero un esempio di come non sia un costume italico dire una cosa e farne un’altra. Ieri ero sul treno che mi portava a Roma, dove si stanno per insediare i nuovi parlamentari. Grande affollamento di hotel, treni, bar, ristoranti.

Mentre scendevo nella Capitale da Milano compro un giornale che non è certo di destra: l’Economist. L’Economist è quello che ha scritto di Berlusconi che era “inadatto a Governare” e di Salvini che era “l’uomo più pericoloso d’Europa”. Bene, in una pagina interna uno dei giornali più influenti del mondo fa un bel pezzo documentato sul muro contro i migranti, con tanto di foto con il fossato d’acqua tipo castello medievale, che Donald Trump ha deciso di costruire al confine con il Messico.

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