Caso A2A-AeB, opposizioni Seregno: “Ma la legge è uguale per tutti?”

Il sindaco Rossi, indagato per la vicenda della fusione tra le due aziende energetiche, va dal prefetto per dire che "è tutto trasparente" ma le opposizioni attaccano: "Gravissimo continuare a non rispettare il Consiglio di Stato".

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Il caso A2A-AeB è sempre al centro dello scontro politico a Seregno. La fusione dell’azienda energetica brianzola con la più grande A2A è stata bloccata dalla giustizia amministrativa, dal Tar e poi dal Consiglio di Stato, dopo gli esposti del capogruppo di NoiXSeregno in Consiglio comunale Tiziano Mariani e del gruppo regionale M5S, ma la sentenza non è ancora stata rispettata. E sulla vicenda indaga la Procura di Monza. Dopo che Mariani e gli altri capigruppo delle opposizioni sono stati ricevuti dal Prefetto di Monza e mentre la vicenda è oggetto anche di un’interrogazione parlamentare Cinquestelle, dal Prefetto del capoluogo brianzolo è andato il sindaco di Seregno, Rossi, per dire che “è tutto trasparente”. Non ci stanno le opposizioni seregnesi: Tiziano Mariani e il capogruppo della Lega Edoardo Trezzi hanno diffuso una nota: “Apprendiamo dalla stampa locale di un comunicato da parte del Sindaco Rossi a seguito di un incontro con il Prefetto di Monza e Brianza. Al centro del colloquio il caso Aeb – A2A – si legge – dopo le sentenze della magistratura amministrativa che hanno ordinato il ripristino della governance aziendale precedente all’aggregazione. Il Sindaco si sarebbe precipitato dal Prefetto. Constatiamo però che sono trascorsi ben due mesi dalla sentenza del Consiglio di Stato che, sottolineiamo, ordina precise azioni tutt’ora inevase. La situazione è sempre più grave e opaca. Anche quest’ultimo fatto dimostra tutte le difficoltà del Sindaco Rossi sulla questione AEB-A2A, investito da gravi accuse quali, tra le altre, la corruzione e la turbativa d’asta sulle quali non ha fornito alcun chiarimento pubblico”.

L’articolo de Il Giorno
edizione Monza Brianza

“L’aspetto più grave posto in essere dal sindaco Rossi insieme all’Assessore Borgonovo – prosegue la nota –  è il persistente atteggiamento superficiale e ambiguo su un’operazione di portata storica per il Comune di Seregno in termini soprattutto economici, con più di 800 mila euro di consulenze tecnico legali spese a scapito del contribuente.
Sussiste una continua mancanza di considerazione da parte del Sindaco nei confronti delle sentenze del Consiglio di Stato, organo supremo della giustizia amministrativa italiana, che hanno bocciato l’operazione con A2A. Un atteggiamento istituzionalmente censurabile, politicamente inaccettabile.
È inammissibile, soprattutto per rispetto della giustizia e dei Cittadini, seppur nel legittimo interesse della difesa e nel più volte richiamato principio di innocenza, che il Sindaco e l’Assessore Borgonovo, accusati di corruzione, parlino di risvolti assolutamente peculiari sotto il profilo normativo e giurisprudenziale in merito alla vicenda. È ora che gli organi preposti intervengano per il rispetto delle Istituzioni, ponendo fine ad atteggiamenti pretestuosi e presuntuosi posti in essere da coloro che ricoprono una carica pubblica nell’interesse dei Cittadini. In assenza di interventi più volte e ad ogni livello istituzionale reclamati – conclude la nota- non si potrà che constatare uno spregio gravissimo alla certezza del diritto che finirebbe per porre sullo stesso piano gli autori degli illeciti condannati e gli attori istituzionali che hanno soprasseduto ad intervenire per far applicare i dispositivi delle sentenze”.

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