16 associazioni contro “l’attacco alla fauna selvatica”

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“In Regione Lombardia si prospetta il più massiccio attacco alla fauna selvatica di tutti i tempi. Impedimento dei controlli, norme a favore del bracconaggio, caccia in deroga anche al cardellino”. Lo sostiene la Lega AntiVivisezionista insieme ad altre associazioni in un comunicato. “Giorno dopo giorno uno sparuto gruppo di politici regionali che rappresenta una minoranza irrilevante dei lombardi lavora per emanare leggi e delibere in palese e conclamata violazione delle norme di tutela dell’ambiente e degli animali, Direttive UE comprese, per tutelare gli interessi privati delle frange più estremiste di cacciatori sparatutto. Deroghe per uccidere i piccoli uccelli protetti, norme che favoriscono il bracconaggio e il commercio illegale di specie protette, e l’approvazione pochi giorni fa di una delibera per continuare a consentire la caccia degli uccelli migratori nei valichi montani che per legge devono essere vietati alla caccia. Il tutto calpestando e disprezzando le leggi e le plurime sentenze di giustizia amministrativa”.  “Inaccettabile questo servilismo nei confronti di una lobby venatoria pronta a chiedere di violare la legge pur di uccidere sempre di più. I legislatori sanno benissimo, ad esempio, che la protezione nei valichi non è una facoltà ma un obbligo derivante dalla legislazione comunitaria e dalla Legge 157 del 1992 sulla protezione della fauna e regolamentazione della caccia. Eppure in Lombardia ancora si compiono massacri di uccelli in luoghi che sono passaggi obbligatori durante la loro migrazione e trent’anni di battaglie da parte delle Associazioni ambientaliste e di sentenze non sono bastati a renderli, come dovrebbe essere, luoghi di protezione assoluta”. “All’ordine del giorno modifiche alla Legge Regionale 26/93, la Legge probabilmente più manipolata della storia, sempre con l’intento di stravolgere il necessario equilibrio tra la necessità di tutela della fauna selvatica e l’attività venatoria.  Per finire la volontà di riaprire gli impianti di cattura con le reti (roccoli) e sparare in deroga ai piccoli uccelli protetti. Sulla caccia in Deroga arriva la proposta del Consigliere e cacciatore Floriano Massardi (Lega) di permettere la caccia al cardellino, verdone, lucherino, fringuello, peppola, frosone, pispola, storno e tordela.  Un’eventualità del genere ci riporterebbe indietro di 50 anni, permettendo l’uccisione di piccoli uccelli canori, le cui popolazioni sono in costante declino” “Ci appelliamo veramente a chi, per il ruolo istituzionale che rappresenta, dovrebbe lavorare per il rispetto delle leggi: i consiglieri, i dirigenti e i funzionari ai quali chiediamo il ritorno alla legalità, ognuno per il proprio ruolo. Dopo anni di sudditanza nei confronti dell’estremismo venatorio, la regione Lombardia metta al centro della sua azione le politiche ambientali e sulla tutela della fauna, bene indisponibile dello Stato, e non accontenti uno sparuto gruppo di cittadini, portatori di interessi privati, e allergici alle regole e alla civiltà”. Il comunicato è firmato dalle associazioni  Vittime Caccia – CABS – CAI LOMBARDIA – ENPA – GAIA – GOL – Gruppo Intervento Giuridico – LAC – LAV – LEAL – LEGAMBIENTE – LEIDAA – LIPU – PRO NATURA – WWF

www.change.org/p/stop-deregulation-venato

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