“L’essere riusciti a vaccinare il personale sanitario, gli ospiti e il personale delle Rsa, e aver iniziato la vaccinazione delle categorie più colpite dal contagio e dei più fragili ci lascia ben sperare. In vista di questi ultimi mesi che ci separano dal giorno in cui tutti i cittadini lombardi saranno vaccinati, gli ospedali e le terapie si svuoteranno e potremo realisticamente vedersi avvicinare alla voce decessi Covid, finalmente il numero zero”. Lo ha detto la vice presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, analizzando i dati dell’andamento dei contagi nei Comuni (Bollate, Mede, Viggù e Castrezzato) interessati a fine febbraio dalla zona rossa e da una vaccinazione mirata. A Viggù, grazie alla vaccinazione del 78% degli over 18, ad esempio, il tasso di incidenza del contagio è crollato da 664 a 19 su 100.000 abitanti in un mese. A Mede, dove la vaccinazione ha riguardato il 51% della popolazione vaccinabile, il Comune è passato da un’incidenza di 1.360 a metà febbraio ai 110 di questa settimana. A Bollate, Comune alle porte di Milano, anche se l’incidenza dei casi non era altissima, si è deciso di intervenire con una vaccinazione target sulle categorie più a rischio per età anagrafica, per un totale del 12,2% della cittadinanza totale, facendo calare da 315 a 99 l’incidenza su 100.000 abitanti. A Castrezzato (Brescia) è stato vaccinato il 6,7% della popolazione totale riducendo in maniera decisa l’incidenza dei casi passati da 1828 a 94 su 100.000 abitanti. Gli stessi interventi sono stati riproposti nei 23 Comuni della cintura del Basso Sebino tra le province di Bergamo e Brescia, inseriti a fine mese nella fascia ‘arancione rafforzato’, e anche qui i primi dati che emergono, documentano un tasso di incidenza dei casi passato da 500 nella prima settimana di marzo a 162 di questa settimana. “Questi numeri – aggiunge Letizia Moratti – oltre a indicarci la strada maestra della vaccinazione massiva della popolazione lombarda, rivelano la validità delle misure adottate e la capacità del sistema sanitario regionale di rispondere in modo sempre più adeguato alla crisi pandemica”.

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