E’ del 90% l’adesione media allo sciopero del trasporto pubblico locale in Lombardia registrata fino ad ora. A Milano, Bergamo e dove l’astensione dal lavoro è stata indetta per la mattinata ha incrociato le braccia la quasi totalità degli addetti dei mezzi di superficie. Le metropolitane di Milano sono state ferme dalle 9.30 alle 13.30. Al centro della protesta il mancato rinnovo del contratto, scaduto ormai da tre anni, e l’esigenza di una riforma del settore. Le ragioni della mobilitazione sono state spiegate questa mattina in conferenza stampa dai segretari generali di i Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti della Lombardia, Luca Stanzione, Giovanni Abimelech, Antonio Albrizio. Luca Stanzione, segretario generale Filt Cgil Lombardia, ha ricordato che “durante la pandemia i sindacati hanno cercato con ogni mezzo di aprire un canale di dialogo con la Regione Lombardia per coordinare la riorganizzazione dei trasporti in relazione al ridotto indice di riempimento, velocizzare la distribuzione delle risorse economiche alle Aziende pesantemente colpite dalla crisi, affrontare il nodo della ripartenza attraverso proposte serie e costruttive, gestire anticipatamente gli effetti della crisi che impatteranno sull’esistenza delle imprese e sull’occupazione. La Regione Lombardia non ha mai voluto affrontare questi problemi, lasciando sole aziende, lavoratori e utenza”. Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia, ha sottolineato che “in questi mesi di pandemia i lavoratori del trasporto pubblico hanno continuato a fornire il loro indispensabile contributo. Sono stati anche sospesi dal lavoro e posti in cassa integrazione e come molti altri lavoratori nel Paese hanno visto drasticamente ridotto il proprio reddito. Una ragione in più, non la principale, perché si superi l’inaccettabile diktat delle aziende del settore, che vorrebbero negare il rinnovo del contratto, azzerando il triennio 2018/2020, come se non fosse mai esistito”.  Antonio Albrizio, segretario generale Uil Trasporti Lombardia ha evidenziato l’urgenza di una riforma del settore: “Il rinnovo del CCNL è importante non solo per gli aspetti salariali e normativi ma dovrà consentire di affrontare la riorganizzazione del sistema del Trasporto Pubblico Locale, anche in base alle nuove necessità che si sono presentate con la pandemia. E’ necessario un coordinamento complessivo per non indebolire ulteriormente il settore che presenta un eccessivo numero di piccole imprese prive della capacità di affrontare importanti investimenti, altrimenti al cospetto di una rete di servizio sfilacciata, difficilmente sostenibile, che rischia di generare disservizi”.

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