“La chiarezza deve essere totale. I cittadini di Alzano e della Val Seriana che hanno vissuto il dramma e, più in generale, tutti i bergamaschi  meritano risposte: va chiarita qual è stata la catena di responsabilità che ha portato a quelle scelte sbagliate. La chiusura e l’immediata riapertura del pronto soccorso senza sanificazione, come testimoniano molte persone che di lì sono transitate in quei giorni, sono stati tra i fattori che hanno generato la crescita esponenziale dei contagi nella bergamasca. E di conseguenza le morti, con numeri unici al mondo. Il nostro territorio ha sofferto e merita spiegazioni. Sia quindi chiarita la responsabilità di chi ha fatto quelle scelte”, così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia sull’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex direttore generale della sanità lombarda, Luigi Cajazzo, nell’ambito dell’inchiesta sulla chiusura e la quasi immediata riapertura, il 23 febbraio scorso, del pronto soccorso di Alzano Lombardo (Bg). Tra gli indagati della Procura di Bergamo ci sono Marco Salmoiraghi, vice direttore di Caiazzo, e una dirigente dell’assessorato Aida Andreassi. Iscritti pure Francesco Locati ex dg dell’Asst di Bergamo e il direttore sanitario Roberto Cosentina. Il comitato Noi denunceremo, che riunisce i familiari delle vittime del Covid in Lombardia, ha commentato la notizia in una nota:”Siamo contenti che la Procura abbia preso sul serio la nostra richiesta di verità e giustizia, che è la richiesta di tutti i familiari delle vittime. Abbiamo sempre avuto fiducia nel lavoro della Procura, ora ne abbiamo ancora di più. Chi ha sbagliato, se ha sbagliato deve pagare”.

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