Scritte razziste, la mamma di Bakary, colpa del clima di odio

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“Quello che sta accadendo in tanti casi oggi in Italia è amplificato anche da politici come Salvini. Questo episodio è il primo del genere nella vita di mio figlio, ma forse perché clima di oggi non è il clima che si respirava tre anni fa. Il problema è che l’immigrazione non è un problema”.  Così Angela Bedoni, mamma di Bakary, commentando le nuove scritte razziste comparse nel suo cortile a Melegnano. “Bisogna non chiudere i porti, ma costruire ponti. Spero che a livello politico nazionale arrivi una condanna su quello che è successo a noi”, ha aggiunto la mamma di Bakary. “Il decreto sicurezza – osserva – oggi mette in difficoltà molte persone. Ed è anche una questione di cultura. È importante capire cosa e’ successo in Italia prima del ’45 e oggi” Il giovane senegalese, 22 anni, è stato adottato dalla coppia di Melegnano, che ha perso una figlia anni fa, in un incidente stradale.  “Ammazza al negar”, ammazza il negro: questa la scritta minacciosa, seguita da una svastica disegnata al contrario, particolare non sottovalutato dalle forze dell’ordine, apparsa sul loro muro di casa. Una scritta analoga (“Pagate per questi negri di m…”) era già stata tracciata sempre sul muro di casa della famiglia la scorsa settimana. La coppia ha sporto denuncia per la seconda volta nella caserma dei carabinieri di Melegnano e delle indagini si occupano i militari dell’Arma della Compagnia di San Donato Milanese. E, sul fronte giudiziario, la Procura della Repubblica di Lodi. Proprio il procuratore Domenico Chiaro, ha precisato che le indagini “per ora, visto tutto, sono orientate a 360 gradi”.

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