Diversi gli appuntamenti che le cooperative del Consorzio Farsi Prossimo promuovono in questa settimana in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, oggi 20 giugno 2017. Sono eventi organizzati spesso in sinergia con istituzioni, come Comuni, Ministero dell’Interno con la rete Sprar e UNHCR, e altre realtà del territorio, a sottolineare che il lavoro delicato in questo campo e con questi esseri umani non può essere svolto in solitaria, ma funziona quando si agisce insieme.

A Milano, la cooperativa Farsi Prossimo partecipa alla giornata di “porte aperte” dei centri di accoglienza – in cui sarà possibile visitare i centri di accoglienza, parlare con gli operatori per capire il ruolo ed il funzionamento dei progetti per richiedenti asilo e rifugiati e incontrare gli ospiti – per facilitare, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, l’incontro reciproco, primo e importante passo per superare pregiudizi e paure vicendevoli e costruire insieme la buona accoglienza.

L’assessore per le Politiche sociali  del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, ha visitato tre centri gestiti dalla cooperativa Farsi Prossimo: il Centro Sprar “Casa Monluè”, in via Monluè 65,  l’appartamento di via Val di Ledro, 23, dove sono accolte alcune famiglie con bambini piccoli, e il  Centro Sprar di viale Fulvio Testi 302/a,  dove è in svolgimento una giornata di volontariato aziendale con alcuni dipendenti di Google.

Nel pomeriggio,un gruppo di ospiti dei Centri Sprar gestiti dalla Farsi Prossimo, insieme agli operatori e all’assessore Majorino, visiterà la mostra “La Terra inquieta”, alla Triennale di Milano, dove è esposta – tra l’altro – anche l’opera “Il quarto stato in chiave moderna”, alla cui realizzazione hanno collaborato, partecipando come comparse.

Un momento emotivamente forte per loro, che si troveranno davanti a opere che li riporterà a una parte drammatica del loro viaggio verso l’Italia.

In serata invece alcuni rifugiati accolti nei centri Sprar della Farsi Prossimo cucineranno in alcuni ristoranti Eataly nell’ambito del Refugee Food Festival, evento organizzato in 13 città europee da UNHCR e l’Ong Food Sweet Food.

 

 

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