Telecamere di videosorveglianza nelle case di riposo e nelle strutture per disabili per prevenire furti e maltrattamenti. Lo prevede la legge di cui è relatrice Elisabetta Fatuzzo (Partito Pensionati), approvata oggi in Consiglio regionale con 39 voti a favore, 24 astenuti e 1 voto contrario: hanno votato a favore i gruppi di maggioranza, astenuti i rappresentanti di M5Stelle, Partito Democratico e Patto Civico, contraria Chiara Cremonesi (SEL).
La legge prende spunto dalla necessità di contrastare gli episodi a danno delle persone ospitate nelle Residenze Sanitarie Assistenziali lombarde, sempre più frequenti negli ultimi mesi e puntualmente denunciati alle autorità giudiziarie.

A tutela della privacy, le immagini raccolte saranno criptate e l’accesso alle registrazioni sarà possibile solo su autorizzazione dell’Autorità giudiziaria competente, in caso di avviso e notizia di reato. L’installazione delle telecamere non è obbligatoria: le strutture che decideranno di farvi ricorso, quest’anno potranno contare su uno stanziamento complessivo pari a 1milione e 400mila euro. Approvato un emendamento della relatrice che ne recepisce uno analogo del Partito Democratico e che prevede una compartecipazione della Regione pari almeno al 50% della spesa complessiva.
Non ci saranno invece incentivi premianti ai fini dell’accreditamento, previsti nella prima versione del testo. I criteri e le modalità per l’assegnazione dei fondi saranno stabiliti dalla Giunta regionale con un apposito regolamento che sarà predisposto entro 90 giorni. Per installare le telecamere e i circuiti di videosorveglianza sarà in ogni caso necessaria l’autorizzazione dei sindacati interni e potranno essere posizionate solo nelle cosiddette aree comuni (corridoi, sale d’attesa, etc…).
L’elenco delle Residenze Sanitarie Assistenziali che si doteranno di sistemi di videosorveglianza sarà pubblicato con evidenza sul sito della Giunta regionale. Quest’anno potranno accedere ai contributi soltanto le strutture accreditate alla data del 31 dicembre 2016.
Via libera infine anche a un ordine del giorno del Partito Democratico illustrato da Carlo Borghetti che impegna l’Assessore regionale al Welfare a mettere in atto le misure necessarie per il contenimento delle rette delle RSA, a prevedere una raccolta dati finalizzata esclusivamente a valutare la qualità assistenziale delle strutture e a rendere stabile e certa nel tempo l’iniziativa regionale “RSA aperte”.

In Lombardia attualmente sono presenti 678 Residenze Sanitarie Assistenziali per complessivi 57.853 posti letto a contratto (quelli per cui la Regione compartecipa al pagamento della retta): il costo medio regionale della retta giornaliera è pari a 56,18 euro, con un costo minimo medio di 48,93 euro nelle RSA della provincia di Brescia e un costo massimo di 65,67 euro in quelle della provincia di Monza e Brianza. L’incidenza maggiore di denunce per furti e maltrattamenti subiti dagli ospiti delle RSA lombarde si riscontra a Milano e nella cintura metropolitana, dove al 31 dicembre 2016 risultavano ricoverate 17.043 persone.

 

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