Milano ricorda i piccoli martiri di Gorla

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Si è svolta questa mattina, davanti a una folla commossa e ad alcune scolaresche, la cerimonia in ricordo delle vittime innocenti della strage di Gorla del 20 ottobre del 1944. La mattinata è stata aperta dalla Santa Messa, celebrata da monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione “Don Gnocchi”, e da don Adriano Castagna. Subito dopo ha preso la parola Gino Mattioli, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, per il ricordo dei tragici fatti. L’assessore al Bilancio e Demanio del Comune di Milano, Roberto Tasca, è intervenuto in rappresentanza dell’Amministrazione. “Oggi ricordiamo e onoriamo le vittime di Gorla e porgiamo la solidarietà ai loro parenti, provati da un dolore trasformato negli anni in tristezza e consapevolezza, che non si cancella”, ha affermato Tasca nel suo discorso alla cittadinanza ed ha concluso: “Oggi onoriamo anche la memoria di questo quartiere, tradito proprio da quegli alleati che nel ’44 rappresentavano per moltissimi una speranza e che hanno strappato alla vita la parte più tenacemente vivace e allo stesso tempo irrimediabilmente più fragile della cittadinanza.  Oggi onoriamo Milano. La Milano di quegli anni, offesa e straziata dalla guerra, che ha saputo risorgere. E che non ha mai smesso di ricordare il sacrificio di tutte le vittime e l’enorme dolore per gli angeli di Gorla”. La cerimonia è proseguita con la recita di alcune poesie sulla pace scritte dagli alunni delle scuole primarie di Milano. Infine sono state posate le corone di fiori da parte delle autorità civili al monumento-sacrario, che contiene le spoglie delle vittime della strage, tra la commozione generale e gli applausi degli intervenuti. Il ricordo della strage resta vivo tra i residenti del quartiere, nonostante siano trascorsi 72 anni. La mattina del 20 ottobre del 1944 una squadra di aerei americani, decollati dal sud-Italia per bombardare gli stabilimenti siderurgici della Breda di Sesto San Giovanni, dopo un errore nella rotta, sganciò grappoli di bombe sui quartieri popolosi di Gorla e Precotto. Una di esse centrò la scuola elementare Crispi e uccise 184 alunni e i loro insegnanti.

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