La morte di Raisi è una buona notizia per il mondo libero

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Di Fabio Massa

Non bisognerebbe gioire della morte di nessuno. Non bisognerebbe. Eppure quando un uomo malvagio lascia il pianeta è sempre una buona notizia. Ottima notizia con Hitler, ottima notizia (purtroppo ci ha messo troppo) con Stalin. Ottima notizia con Ebrahim Raisi, il presidente dell’Iran che è precipitato con un elicottero e ci ha lasciato le penne. Mani insanguinate che non possono più nuocere: ha mandato a morte migliaia di persone. Studente coranico, voleva diventare guida suprema. E’ sempre stato un macellaio che non ha esitato a mandare a morte donne solo perché chiedevano di poter studiare, di poter essere libere. E noi, occidentali idioti, ci occupiamo di un sacco di bestialità invece di fare l’unica cosa che c’è da fare: supportare la ribellione delle donne iraniane contro una nazione canaglia di cui Raisi era il presidente. Michel, presidente del consiglio dell’Unione Europea invece che cosa fa? Esprime le condoglianze all’Iran. E lo fa – si badi bene – solo perché l’Iran è una potenza nucleare, con armi di distruzione di massa. E’ questa ipocrisia che fa male all’Europa, questa incapacità di stare con chi è giusto stare anche se è difficile e pericoloso. Ultima nota a margine: perché gli studenti della Statale che stanno protestando per il massacro dei Palestinesi non organizzano una bella tavola rotonda sull’Iran e su Raisi, definito da Hezbollah, ovvero i tizi libanesi che continuano a tirare missili su Israele, “protettore dei movimenti di resistenza”? Insieme si potrebbe anche suggerire un ulteriore panel: diritti delle donne e della comunità Lgbt nel movimento di Hamas. Il rischio è che si concluda in fretta, visto che si possono riassumere con “assenti”. Diritti: assenti.

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