Un secondo Cpr a Milano? Sala attacca il Ministro Piantedosi

Dopo l'accoltellamento del poliziotto a Lambrate, è sempre acceso il dibattito sulla sicurezza. Il sindaco Sala: "Il Ministero annuncia un secondo Cpr senza coinvolgermi, dopo la pessima gestione del primo". Il sottosegretario Molteni: "Il sindaco chiarisca se è favorevole a realizzare un secondo Cpr per levare dalle strade della città gli irregolari pericolosi".

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E’ polemica tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il Ministero dell’Interno sul tema Cpr. Sala lamenta il suo mancato coinvolgimento sull’eventualità di realizzare un secondo centro per i rimpatri in città, avanzata dal sottosegretario Nicola Molteni. Proposta che era arrivata quasi in risposta agli affondi di Sala contro il governo sulle mancate espulsioni dopo che in settimana un poliziotto, che ora è sveglio e respira autonomamente, è stato accoltellato vicino alla stazione di Lambrate da un uomo che doveva essere rimpatriato.
“Con il sindaco abbiamo sempre avuto una proficua interlocuzione che non ritrovo in affermazioni così semplicistiche, forse da inquadrare nel periodo preelettorale”, aveva commentato il titolare del Viminale Matteo Piantedosi sottolineando che il programma per potenziare il sistema delle espulsioni “sta dando dei primi risultati, pur ancora limitati”.
La replica di Sala arriva via social: “Con Piantedosi – afferma – abbiamo sempre collaborato e continueremo a collaborare per il bene della comunità. Ora bolla le mie affermazioni sulla sicurezza come ‘semplicistiche'” e per questo “chiedo a lui se non è semplicistico che il suo ministero faccia sapere che a Milano si farà un secondo Cpr senza degnarsi di una telefonata al sindaco”. Oppure “se non è semplicistico immaginare un secondo Cpr dopo la pessima gestione del primo, non lo dico solo io ma anche la Guardia di Finanza” che aveva rilevato, durante delle ispezioni dello scorso dicembre, condizioni “disumane e infernali” nella struttura, e farlo “senza sapere come sarà possibile effettuare tutti quei rimpatri millantati, per ora rimasti sulla carta”.
Sala si dice pronto a incontrare presto Piantedosi “per lavorare con la consueta massima collaborazione” ma sulle espulsioni non arretra: “Un immigrato irregolare che delinque in maniera reiterata va rimpatriato. Ed è un dovere del governo farlo. Basta scaricare sempre la colpa sui sindaci, di sinistra o di destra”.
La scelta di fare un secondo Cpr a Milano, insiste però Molteni, “va incontro alla sollecitazione dello stesso Sala che ha auspicato un aumento del numero di rimpatri di migranti irregolari pericolosi” e i Cpr “sono lo strumento fondamentale per completare la procedura di rimpatrio

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