Commemorazione Navalny, oggi a Milano un nuovo presidio

Marina Davydova (Ass. Annaviva) racconta che "sia gli italiani che i russi sono rimasti stupefatti per essere stati identificati dalla Digos e quest'ultimi si sono spaventati tantissimo". Piantedosi: "è capitato anche a me, si fa per il controllo del territorio". La Questura chiarisce in una nota il perché dell'identificazione: "Chi ha chiesto l'autorizzazione era sconosciuto".

37

L’Associazione Annaviva ha organizzato per oggi un nuovo presidio, alle 17, per commemorare Alexei Navalny ai giardini Politkovskaja a Milano. Ieri gli agenti della Digos avevano identificato i pochi partecipanti, sollevando polemiche. Sulla pagina Facebook dell’associazione scrivono che al loro arrivo sono rimasti “basiti” dalla presenza di 3 agenti della Digos. “I tre agenti si sono presentati chiedendoci i documenti e l’indirizzo di residenza. Tutti i presenti hanno hanno dato i documenti (fotografati uno ad uno) e fornito l’indirizzo di residenza. La domanda è perché? Avevamo portato fiori, una candela, qualche pensiero scritto per ricordarlo. Non proprio quello che ci si aspetta come atto sovversivo” continua il post sulle pagine social dell’associazione. Marina Davydova (Ass. Annaviva) racconta che “sia gli italiani che i russi sono rimasti stupefatti e quest’ultimi si sono spaventati tantissimo. Sono persone che in Russia sono scappate dal regime”. Sulla pagina Facebook della Comunità dei russi liberi è stato pubblicato un invito, per questa sera alle 19, per un presidio in Piazza della Scala, sempre per ricordare Navalny. Intanto dalla Questura si parla di una serie di equivoci riguardo l’identificazione dei partecipanti alla commemorazione di domenica a Milano. Secondo la Polizia la commemorazione sarebbe stata regolarmente “preavvisata” sabato pomeriggio, da una mail del promotore, che avrebbe segnalato la presenza di poche persone. La nota, come di prassi, è stata diffusa alle pattuglie che domenica, passando in corso Como e vedendo un numero maggiore di partecipanti (si parla di circa 20 persone), tra i quali secondo gli agenti non c’era il promotore, è stata presa la decisione di identificare i presenti. Al montare delle proteste il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha risposto che “è capitato pure a me nella vita di essere identificato, non è un dato che comprime una qualche libertà personale. Si tratta di una operazione che si fa normalmente per il controllo del territorio”. Intanto alle 13 i consiglieri del PD Nahum e Giungi, alle 13 hanno deposto un fiore in memoria di Navalny, aggiungendo che “seguiamo l’esempio dei cittadini che senza una spiegazione plausibile sono stati identificati dalla Digos”.

LA NOTA DELLA QUESTURA

Con riferimento all’intervento di un equipaggio della Polizia di Stato nel pomeriggio di ieri 18 febbraio presso i giardini Anna Politkovskaya, si rappresenta che il personale si è recato sul posto al fine di identificare compiutamente il promotore dell’iniziativa, in quanto era pervenuta il 17 febbraio alla Questura un’email generica che preannunciava la presenza in loco di non più di tre persone. In particolare, il presunto organizzatore, Boris GONZHALENKO, sconosciuto agli atti d’ufficio, aveva omesso di allegare copia del documento d’identità (un passaporto russo), omettendo anche di precisare l’orario dell’iniziativa: informazioni che vengono ordinariamente indicate nell’atto di preavviso alla Questura. L’intervento della pattuglia, trovatasi di fronte ad un gruppo di persone, a fronte delle tre preannunciate, era finalizzato semplicemente a verificare con esattezza l’identità del promotore; la contemporanea identificazione di tutti i presenti, effettuata d’iniziativa dagli operanti per un eccesso di zelo, non aveva alcuna finalità di impedire l’esercizio delle libertà dei partecipanti all’iniziativa.

Print Friendly, PDF & Email