Studente accoltellato, l’aggressore: “Volevo difendere la mia amica”

Deve restare in carcere il 18enne arrestato per aver accoltellato un 15enne fuori da una scuola a Pieve Emanuele: davanti al gip ha detto che la sua intenzione era quella di proteggere un'amica da continui maltrattamenti e "molestie" che subiva da quel ragazzo, che si comportava come il "bullo della scuola".

39

Interrogato dal gip di Milano, il 18enne arrestato per aver accoltellato  un 15enne fuori da una scuola a Pieve Emanuele (Mi) ha detto che la sua intenzione era quella di proteggere un’amica da continui maltrattamenti e “molestie” che subiva da quel ragazzo, che si comportava come il “bullo della scuola”. E aveva portato con sé il coltello per difendersi.
Il 18enne, in carcere a San Vittore, assistito dall’avvocatessa Samanta Barbaglia, ha raccontato che quell’amica, che lui frequentava così come il 15enne, sarebbe stata obiettivo continuo di maltrattamenti e “oppressione” da parte del ragazzo che la faceva anche “piangere”. E lui voleva difenderla. Per questo,  al termine delle lezioni è andato a prenderla, come faceva “regolarmente”. Poi, è scaturita la lite col 15enne e il maggiorenne avrebbe sferrato quel fendente alla gamba. Dalle indagini è emerso che il 18enne, con precedenti per droga e che aveva la misura dell’obbligo di firma, anche prima dell’aggressione avrebbe minacciato al telefono il ragazzino con frasi come “ammazzo te e tua madre”. Nelle prossime ore il giudice Alberto Carboni dovrà decidere sulla convalida e sulla misura cautelare. Il pm ha chiesto il carcere per lesioni aggravate dall’uso dell’arma, minacce gravi e porto del coltello.

Print Friendly, PDF & Email