Ilaria Salis in catene, Tajani: “Cercheremo di ottenere i domiciliari”

Il ministro degli Esteri ha inviato l’ambasciatore in Ungheria per protestare contro il trattamento riservato a Ilaria Salis, la 39enne monzese che ieri era in aula al processo con mani e piedi legati.

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Su istruzioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, il segretario generale della Farnesina, Ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato questa mattina al Ministero degli Esteri l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria. “Nel ribadire la protesta del Governo italiano per le condizioni” in cui Ilaria Salis è detenuta e viene trattenuta nelle udienze, Guariglia “ha espresso la ferma aspettativa del Governo” affinché alla Salis sia accordato “al più presto un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea, incluse misure alternative alla detenzione in carcere”.
I genitori di Ilaria stamattina sono stati  due ore all’ambasciata a Budapest. “C’è stato un primo incontro con l’ambasciatore e per la prima volta c’è un concreto interesse ad appoggiare la nostra richiesta che Ilaria torni a casa e sia liberata. E questo si può realizzare con la misura dei domiciliari in Italia” ha affermato Eugenio Losco, uno dei legali italiani di Ilaria Salis. “Oggi l’ambasciatore ha un primo incontro al ministero della Giustizia ungherese che affronterà il caso”.
“Si vedrà se si potranno ottenere gli arresti domiciliari e poi se si potrà portare in Italia per scontare la pena. Prima vanno ottenuti, tramite gli avvocati, gli arresti domiciliari in Ungheria, poi si potrà pensare di trasformare gli arresti domiciliari in Ungheria in arresti domiciliari in Italia”:  ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato da Radio Anch’io della Rai. “Noi non lasceremo la nostra concittadina in una condizione di mancato rispetto” e su questo “non possiamo transigere”

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