Un bilancio preventivo (quello di Milano) che finalmente arriva in orario

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Di Fabio Massa

Diamo a Cesare quel che è di Cesare, e ad Emmanuel Conte quel che è di Emmanuel Conte. Oggi sui giornali c’è il racconto del bilancio preventivo di Milano, ovvero come verranno allocati i soldi l’anno prossimo. Il sindaco Sala ha annunciato tagli alle cose non essenziali, e non può essere che così. Per chiunque abbia un minimo di cognizione di causa, è chiaro che la città è alle prese con una crisi dovuta alla sua efficienza, che non potrà che portare a scelte importanti negli anni prossimi. Tradotto: come si finanzia una città che moltiplica le proprie linee di metropolitana, i propri mezzi pubblici, i propri servizi di welfare eccetera in mancanza di adeguamenti da parte dello Stato centrale? Suggerimento non richiesto: forse unendosi nella richiesta di più autonomia alla Regione Lombardia, forse cercando di attuare una vera politica di città metropolitana. Ma per questo serve la politica, e la politica ha tempi lunghi. Intanto c’è da chiudere il bilancio preventivo. E qui c’è la vera buona notizia. Emmanuel Conte, che della giunta di Beppe Sala è l’assessore al bilancio, vorrebbe farlo approvare entro l’anno. Pare una cosa scontata: il bilancio di previsione si fa prima dell’anno che deve cominciare. E invece no: qualunque cronista che abbia un minimo di esperienza sa che purtroppo l’andazzo per decine di anni è stato che il bilancio di previsione si approvava oltre metà dell’anno, a ridosso del bilancio consuntivo. Praticamente una pagliacciata. Ecco, il pensierino di oggi è che Conte sta facendo le cose seriamente. E questa è, per iniziare, una piccola grande cosa.

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