In occasione dell’incontro “Violenza contro le donne. Parliamone con gli uomini”, il Coordinamento Donne dello SPI Lombardia ha presentato la ricerca “Le forme di violenza di genere nella popolazione anziana”. L’indagine nasce dalla volontà di indagare le diverse forme di violenza di genere con un focus specifico sulla popolazione anziana adottando una duplice prospettiva: quella delle donne e quella degli uomini.
“L’Italia è un Paese dove imperversa ancora una mentalità patriarcale che ha radici lontane, e per questo ben profonde” ha dichiarato Erica Ardenti, Coordinatrice del Coordinamento Donne SPI Lombardia. “Molti uomini mettono in atto comportamenti di violenza – non solo fisica ma anche verbale, psicologica – di cui nemmeno si rendono conto. Per questo, se vogliamo avviare quella profonda ‘rivoluzione culturale’ di cui sempre più parliamo, dobbiamo cominciare da una discussione con gli uomini per lo meno nel mondo degli adulti. Con i più giovani si tratta invece di mettere in atto pratiche educative innovative.”
Il fenomeno della violenza di genere – evidenzia la Cgil – è radicato nella cultura di genere, e per tale motivo è necessario indagare sia i modelli stereotipati relativi alla suddivisione dei ruoli di genere che l’atteggiamento stesso verso i comportamenti violenti.
Sia in Italia che in Lombardia, nel complesso i maggiori pregiudizi rimandano a stereotipi sulla violenza sessuale e a stereotipi legati alla tradizionale suddivisione dei ruoli familiari in base al genere.
Dalla ricerca emerge che il 64,8% delle donne, in Lombardia il 60,3%, ha subito almeno un comportamento violento nell’arco della vita. Sono il 44,6% le donne che hanno subito più di una forma di violenza (44,6% a fronte del 20,3% con solo una forma). Il 26,9% delle intervistate dichiara di essere rimasta spesso inascoltata o addirittura ignorata, il 24,4% delle risposte indica situazioni di reiterato e accanito insulto. Il 22% del campione nazionale sostiene di essersi sentita limitata, almeno una volta, nei rapporti con famiglia e amici, mentre il 21,9% dichiara di essere stata umiliata pubblicamente. I dati nazionali non si discostano troppo dalla realtà regionale: il 24,6% delle lombarde ha dichiarato di essersi sentita ignorata, il 19% di essere stata umiliata, il 18,9% di essere stata pesantemente insultata, il 17,7% di essersi sentita limitata nei rapporti con amici e famiglia. Sia in Italia che in Lombardia, nel complesso i maggiori pregiudizi rimandano a stereotipi sulla violenza sessuale: per il 48% dei lombardi, infatti, le donne che non vogliono un rapporto sessuale riescono ad evitarlo (a fronte di un 50% del dato nazionale).

 

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