È stata presenta oggi a Legnano la ricerca “Per il miglioramento del Welfare Locale”, uno studio promosso da SPI CGIL Lombardia e Ticino Olona e condiviso con l’amministrazione comunale di Legnano, volto ad esplorare i nuovi bisogni sociali nell’era post Covid e a promuovere l’invecchiamento attivo e la partecipazione degli anziani alla vita della comunità locale. Il progetto di ricerca inizialmente è stato pensato esclusivamente per gli anziani. Successivamente, è stato arricchito dal comune con un focus dedicato ai più giovani, perché l’obiettivo condiviso è quello di promuovere un sistema di welfare equo e intergenerazionale.

Siamo davvero felici di essere stati i promotori di un progetto così importante” afferma Daniele Gazzoli, Segretario Generale SPI CGIL Lombardia. “Con il Comune di Legnano abbiamo portato avanti una ricerca che mette in evidenza le necessità specifiche del proprio territorio, parlando e dando voce ai suoi abitanti. In questo modo è possibile finalmente fornire un’offerta che risponda in maniera concreta e realistica ai desideri e bisogni della comunità, rendendola partecipe e attiva delle politiche della propria città. Speriamo che questa sperimentazione sia di stimolo anche per altre amministrazioni comunali. L’invecchiamento della popolazione non è un ostacolo allo sviluppo sociale ed economico: ci pone dinanzi a nuove sfide a cui bisogna rispondere in maniera efficace.

“Avere la disponibilità di una ricerca sul campo di qualità ha costituito un’opportunità di grande rilievo per la nostra amministrazione“, conferma Anna Pavan, assessore al Benessere e Sicurezza Sociale del Comune di Legnano, perché significa sapersi mettere in gioco, improntando scelte politiche a quanto emerso, modificando, ove necessario, progetti e iniziative.

“Con l’incoraggiamento dello Spi regionale, abbiamo deciso di partecipare ad una iniziativa del comune di Legnano in cui il sindaco ci stimolava a guardare a un modello di città policentrica e più inclusiva” afferma Rosario Sergi, Segretario Generale Spi Ticino Olona, “per avvicinare il più possibile i servizi ai bisogni delle persone. Da lì è nata la proposta dello Spi di Legnano al Comune per una ricerca sulle condizioni degli anziani. Le riunioni con l’amministrazione e i contributi suggeriti dalla competenza dell’assessore ci hanno suggerito di integrare la nostra ricerca con un focus intergenerazionale sui giovani: speriamo che possa essere un contributo utile a migliorare il welfare della città e migliorare la vita delle persone.”

DATI E RISULTATI DELLA RICERCA

Contesto:  Negli ultimi vent’anni, a Legnano la percentuale di anziani è passata da 18,4% a 23,6%. Dal 2011 al 2021, l’incidenza dei nuclei unipersonali è cresciuta dal 30,2% al 35,4%. Il 29% degli over65 vive da solo, una quota che si innalza fino al 36% se si considerano le persone più anziane. 1 cittadino su 4 vive in un nucleo composto da 2 persone e il 47% è over 65.  Si assottiglia il numero dei familiari che sono in grado di fornire assistenza: l’indice Oldest Support Raio (OSR) (rapporto tra la popolazione dei 50-74 anni e gli over85 che fornisce informazioni sul numero di persone potenzialmente in grado di accudire un grande vecchio) a Legnano è pari a 9,1, un valore inferiore al 10,7 del 2013.

I risultati:  A Legnano si rileva un equilibrio demografico: il tasso di crescita della popolazione fa registrare un +1,3% nel periodo 2013/2023. L’indice di vecchiaia (186,4 nel 2023) è più basso di quello rilevato mediamente per i comuni lombardi con più di 50 mila abitanti (193). La popolazione anziana legnanese risulta, al confronto con il parametro regionale, più giovane: la quota degli over 80 è pari al 7,6% (contro l’8,8% regionale) Gli 853 trattamenti previdenziali ogni mille anziani rilevati nel 2023 a Legnano costituiscono un buon livello di copertura, più alto dei parametri regionali (824) e nazionale (739). La percentuale di legnanesi che fruiscono dell’assegno sociale è pari al 3,2% nel 2023, un valore più basso rispetto alla media regionale (3,5%) e nazionale (5,3%).  Il giudizio sul livello dei servizi sociali erogati è insufficiente, pari a 4 su una scala da 0 a 10. L’offerta appare organizzata prevalentemente attraverso la logica di categorie d’intervento alle quali si finisce per «adattare» i bisogni delle persone. Le principali criticità segnalate riguardano le prestazioni circoscritte per numero di ore erogate e accessi settimanali e il fatto che i potenziali utenti sono affetti da patologie multiple e cronichee hanno necessità di assistenza continuativa. Un’ulteriore criticità è legata all’informazionemeno della metà degli intervistati ha dichiarato di conoscere o di essere a conoscenza dell’esistenza di ciascuna delle 15 prestazioni indicate dal comune.

Le aree problematiche segnalate agli anziani riguardano esigenze relative a politiche urbane e sociali. In particolare:

  • criticità nelle politiche urbanistiche: per 1 intervistato su 5 i quartieri sono poco serviti da negozi di prossimità, 1 su 3 si lamenta del traffico mentre il 30% sollecita il potenziamento del trasporto pubblico.
  • difficoltà di accesso ai servizi pubblici: i giudizi negativi riguardano perlopiù la sanità, in particolare relativi ai tempi di attesa per visite specialistiche e prestazioni diagnostiche.
  • gli intervistati sollecitano l’amministrazione ad avvicinare il cittadino ai servizi, con maggiore ascolto e più efficienza e rapidità nelle risposte e meno burocrazia.
  • si riscontra una mancanza di un disegno globale che integri azioni, attori protagonisti e risorse nei servizi dedicati alla non autosufficienza

Nuove soluzioni per il welfare:  250 partecipanti chiedono l’abbattimento delle barriere architettoniche mentre per 199 la realizzazione di nuove soluzioni abitative per le persone non autosufficienti (appartamenti protetti, centri polifunzionali, anche integrati con l’assistenza domiciliare e altri servizi). Per 251 degli intervistati è molto importante sostenere il contrasto al digital divide per rendere più facile l’accesso ai servizi pubblici che usano la tecnologia e l’informatica, anche attraverso la mediazione delle associazioni e di giovani volontari. Anche le proposte che guardano il rafforzamento del tessuto sociale e il protagonismo degli anziani nella vita sociale hanno attirato molti consensi (242). Minore invece è l’attenzione nei confronti della realizzazione di esperienze dell’abitare condiviso o dell’housing sociale (132).  Il tema dell’isolamento fisico e relazionale è particolarmente “sentito”434 chiede di recuperare l’uso degli spazi pubblici alla loro funzione di incontro e socialità, per favorire la ricostruzione dei legami e svolgere funzioni protettive. In 318 hanno accolto allo stesso modo la proposta di “Attivare il monitoraggio delle persone più fragili coordinato dal Comune e con la partecipazione delle associazioni sociali e del volontariato”. 286 intervistati chiedono di “Potenziare esperienze per far crescere il tessuto sociale attorno alla persona anziana”. Promuovere occasioni di socializzazione anche intergenerazionale è un’altra area tematica molto votata: 292 chiedono di rendere più facile l’accesso ai servizi pubblici che usano la tecnologia e l’informatica; 258 vorrebbero incontri e scambi di esperienze tra generazioni anziane e generazioni più giovani, coinvolgendo anche gli anziani come lei in iniziative di dare, e altrettanti 253 vorrebbero iniziative concrete per l’apprendimento permanente e la formazione continua delle persone, anche coinvolgendo le scuole. In coerenza con i programmi sociali e per lo sviluppo della città attualmente portati avanti dal Comune di Legnano, ha ottenuto un buon numero di adesioni (284) la proposta per rigenerare gli spazi urbani, migliorandone le condizioni di vivibilità diffusa.

Le proposte:  Riqualificare la spesa sociale. I risultati sollecitano l’Amministrazione comunale a potenziare l’intervento sociale. Il disimpegno sociale operato recentemente dallo Stato contribuirà, probabilmente, a far crescere il fabbisogno d’intervento sociale nel territorio. È importante ridefinire l’agenda delle priorità del welfare locale e rivisitare metodi e obiettivi della programmazione sociale. Relativamente al primo aspettoi risultati della ricerca assegnano centralità ai temi della non autosufficienzadell’assistenza agli anziani più fragili e dell’implementazione di politiche per promuovere l’invecchiamento attivo. Relativamente al secondo aspetto, è necessario attivare un percorso virtuoso che approdi alla de-standardizzazione e a una maggiore personalizzazione dell’offerta di welfare garantita dall’ente gestore per conto del Comune. Occorre abbattere le rigide categorie d’intervento, aumentando la capacità di azione e partecipazione di individui e gruppi svantaggiati. Va incoraggiato e realizzato il miglioramento della governance pubblico-privata a partire da un rinnovato orientamento alla collaborazione.

In questo contesto è importante: assicurare la partecipazione degli anziani (e delle altre fasce sociali) alla definizione delle politiche a loro rivolteintercettare sistematicamente le persone deboli e sole; adottare adeguati correttivi all’ organizzazione del lavoro nelle politiche sociali e sociosanitarie. 

Politiche urbanistiche. La strutturazione urbanistica della città è pensata soprattutto per una mobilità veicolare. All’aumentare dell’età diminuisce la mobilità delle persone: quindi è necessario prestare attenzione anche alle forme di radicamento sul territorio, sia nelle aree centrali sia nelle periferie. In questo senso, sulla base delle indicazioni emerse dalle indagini svolte, è importante che il Comune migliori le politiche urbanistiche nelle seguenti direzioni:

  • preservare e sviluppare nei quartieri spazi in cui gli abitanti possano incontrarsi, comunicare e intessere relazioni sociali. Promuovere incontri e scambi di esperienze tra generazioni anziane e generazioni più giovani
  • promuovere il mantenimento dei negozi tradizionali nei quartieri;
  • realizzare programmi per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei diversi quartieri della città
  • sollecitare esperienze di silver cohousing o sperimentare stili di progettazione che rendano lo spazio costruito vivibile e più accessibile;
  • facilitare l’ispessimento del tessuto sociale;

Mobilità. La crescente domanda di servizi per il trasporto espressa dagli anziani è stata soddisfatta soprattutto attraverso il ricorso alle convenzioni sottoscritte con le Associazioni. I servizi attivati risultano tuttavia inadeguati. Su questo tema occorre che il Comune apra una fase di “riflessione operativa”, con il concorso dei cittadini, delle associazioni e delle parti sociali, per giungere in breve tempo a un potenziamento dei trasporti pubblici.

Politiche abitative. L’attuale Amministrazione ha programmato azioni finalizzate al raccordo delle politiche abitative agli interventi di “rigenerazione urbana”, anche allo scopo di recuperare alloggi al patrimonio di edilizia residenziale pubblica e operare in favore di una complessiva qualità dell’abitare. E’ evidente che la rigenerazione urbana non può essere limitata ad interventi sulle componenti fisiche, poiché i quartieri presentano problemi complessi che vanno oltre quelli solo legati allo spazio fisico. Inoltre, oggi i profili di domanda abitativa sono più diversificati che in passato e richiedono facility management e capacità di gestione sociale. L’offerta abitativa non può essere limitata al solo patrimonio pubblico, ma va estesa al patrimonio privato, nei confronti del quale il pubblico può agire come intermediario o soggetto regolatore.

Imposte e tariffe comunali. Si richiede al Comune di effettuare uno sforzo ulteriore per applicare aliquote e tariffe ispirate ai principi di progressività ed equità, e per garantire al massimo la tutela del potere di acquisto dei redditi da lavoro dipendente e da pensioni.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati