Seregno, Tiziano Mariani invia diffida per la revoca dei servizi ad Aeb

L’ex consigliere comunale, dopo le sentenze che gli hanno dato ragione contro la fusione con A2A, chiede la revoca dell’affidamento dei servizi pubblici ad Aeb e una nuova gara. Intanto la Procura di Monza ha chiuso le indagini per turbativa d’asta contro, tra gli altri, il sindaco Rossi.

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Tiziano Mariani, ex capogruppo di Noi per Seregno nel consiglio comunale di Seregno e promotore della battaglia legale contro l’operazione di fusione tra Aeb ed A2A, ha inviato nei giorni scorsi una lettera a sua firma, stesa dallo studio legale Carullo di Bologna, inerente l’esecuzione della sentenza del Tar della Regione Lombardia del 15 febbraio 2021, confermata poi dal consiglio di Stato di Roma. I destinatari sono Alberto Rossi e Pietro Amati, rispettivamente sindaco e presidente del consiglio comunale di Seregno, nonché i sindaci ed i presidenti dei consigli comunali di Besana in Brianza, Bovisio Masciago, Limbiate, Lissone, Seveso, Triuggio, Varedo, Verano Brianza, Barlassina e Cogliate, Gestione dei Servizi Desio Srl, il prefetto Patrizia Palmisani, la procura della Repubblica di Monza, che come è noto ha appena concluso nel merito un’indagine, con sei avvisi per turbativa d’asta, indirizzati tra gli altri al sindaco di Seregno Alberto Rossi ed alla presidente di Aeb Loredana Bracchitta, ed infine la Corte dei Conti. Nella missiva, dopo aver riepilogato alcune delle tappe della vicenda, tra cui una precedente diffida inviata in primavera, Tiziano Mariani ha intimato e diffidato le amministrazioni «alla revoca degli affidamenti dei servizi pubblici a favore di Aeb», quali tra gli altri la gestione della rete elettrica e del gas, della raccolta dei rifiuti e dell’illuminazione pubblica, e di «provvedere all’indizione di una gara pubblica per l’affidamento degli stessi». Questo perché, a differenza di quando i servizi erano stati affidati senza gara, secondo Mariani oggi Aeb non è più una società in house, quindi sottoposta ad un controllo pubblico, circostanza che a monte aveva permesso appunto di procedere senza una gara.

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