Sorveglianza speciale per il trapper brianzolo Mr Rizzus

Il giovane venticinquenne trapper monzese, tra le altre cose, ha minacciato sui social di "tagliare la gola" a Vittorio Brumotti, e di aspettarlo "per fargli la festa". Ha anche minacciato di aggredire la sua fidanzata, aspettando la coppia nelle vie di Monza. Questo per un servizio del 2019 in cui il conduttore televisivo denunciava lo spaccio nel centro cittadino. Nel mirino anche Valerio Staffelli e la figlia.

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La Divisione Anticrimine della Questura di Monza e della Brianza ha eseguito il Decreto di Sorveglianza Speciale disposto dal Tribunale di Milano  nei confronti del venticinquenne trapper monzese “Mr. Rizzus”.
Il  giovane, residente a Villasanta,  è leader di una band trap, denominata “Gang” 20900” (o “Sacra Corona Ferrea”), composta da giovani ragazzi brianzoli, alcuni con precedenti penali e di polizia, che con i loro video e canzoni inneggiano esplicitamente ad atti di delinquenza ed al consumo di droga, dileggiano le forze dell’ordine e le istituzioni, diffamano e minacciano le persone mediante l’uso deisocial.

“Mr. Rizzus” si è reso responsabile, fin da minorenne, di reati contro la persona (rapina e lesioni personali) oltre che di diffamazione e atti persecutori ai danni della sua ex fidanzata. In particolare, all’epoca diciassettenne, aveva imposto alla ragazza di cancellare i propri account sui social network, arrivando ad impedirle di salutare gli amici per strada, obbligandola a lasciare la scuola poiché prettamente frequentata da maschi; dopo l’interruzione della relazione sentimentale, aveva iniziato a pubblicare sui profili social minacce nei confronti della stessa, con commenti pubblici diffamatori e denigratori che l’avevano costretta, in preda all’ansia e ad un costante timore per la propria incolumità e per quella della propria famiglia, a mutare le proprie abitudini di vita.. Tali condotte son valse a Mr. Rizzus una condanna a nove mesi di reclusione.

L’anno successivo il giovane monzese si è reso protagonista, in concorso con un componente del suo gruppo Trap “Gang 20900”, di una rapina in danno di un cittadino straniero, colpito con una cintura e con calci e pugni così violenti da provocargli la rottura del femore con 40 giorni di prognosi. Per tali fatti è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione.

Neanche le condanne rimediate da minorenne hanno fatto modificare al giovane trapper il suo stile di vita; ha continuato, infatti, a farsi ritrarre sui canali social in video in cui maneggia armi da fuoco o fa esplicitamente uso di stupefacenti; sono inoltre proseguite le condotte vessatorie, persecutorie, amplificate dall’utilizzo dei social network, poste in essere nei confronti di persone che a vario titolo, per la loro attività professionale o per ragioni personali, hanno gravitato nel Capoluogo brianzolo.

Così è stato per Vittorio Brumotti, minacciato ed insultato con messaggi diffusi sui social  con il gesto del taglio della gola e  dicendo ripetutamente di aspettarlo “per fargli la festa” e  minacciando  anche di aggredire la sua fidanzata, anche aspettandolo nelle pubbliche vie di Monza; il tutto, per un servizio giornalistico del 2019 con il quale il conduttore televisivo denunciava lo spaccio nel centro cittadino del capoluogo brianzolo.
Sempre nel 2019 è poi iniziato l’accanimento nei confronti della famiglia di Valerio Staffelli, all’epoca dimorante a Monza, che ha portato, prima la figlia dell’inviato di Striscia la Notizia e poi lo stesso giornalista a depositare una serie di querele per diffamazione ed atti persecutori. Il trapper aveva inizialmente postato un video nel quale aizzava il suo pubblico a commettere atti di violenza, per lo più a sfondo sessuale, ai danni della giovane monzese, il tutto inserito in  esternazioni in cui si inneggiava al consumo di sostanze stupefacenti e all’odio nei confronti delle forze dell’ordine.   Si è poi passati al padre Valerio Staffelli, anch’egli vittima di minacce e offese diffuse sul web a seguito dell’intervista rilasciata dalla figlia nel corso del programma televisivo di “Striscia la Notizia” in cui denunciava pubblicamente i pesanti insulti nei suoi confronti divulgati sui social da “Mr. Rizzus”.
Nonostante le condanne ricevute, secondo il Tribunale di Milano, “mr Rizzus” non ha cambiato attitudine e stile di vita, continuando a pubblicare video nei quali maneggia armi da fuoco o fa esplicitamente uso di stupefacenti, “proseguendo le sue condotte vessatorie, persecutorie e amplificate dall’utilizzo dei social network”.

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