Annullata la festa per donne musulmane in piscina a Limbiate

Non ci sarà l'evento programmato l'8 luglio. Dopo le polemiche sollevate dalla Lega, i gestori dell'impianto hanno deciso di fare marcia indietro.

75

Annullata la festa in piscina per donne islamiche, in programma il prossimo 8 luglio a Limbiate (Mb). Dopo la polemica sollevata dalla Lega, i gestori dell’impianto hanno deciso di fare marcia indietro. Non ci sarà nessuna festa. A darne l’annuncio è la gestione delle ‘Piscine il Gabbiano di Limbiate’, che ha spiegato come l’evento non sia più in programma perché “le restrizioni paventate per la giornata non sono in accordo con i nostri ideali”, essendo “persone che in primis tengono alla tutela e all’emancipazione delle donne”, precisando di aver pensato di affittare la location senza conoscere tutti i dettagli dell’evento, che altrimenti avrebbero rifiutato subito.
A innescare la polemica a seguito della pubblicità della giornata da parte degli organizzatori di ‘bahaja-it’, è stata l’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri, che ha definito la manifestazione un esempio di “segregazione femminile”. Tramite social, gli organizzatori della festa avevano pubblicato un messaggio di ringraziamento agli onorevoli leghisti “per avere contribuito all’inaspettata impennata dei nostri partecipanti”, quasi “vicini al sold out”. Ma ieri è arrivata la decisione della struttura.
L’evento, dal titolo “Bahja Pool Party” avrebbe dovuto essere un momento di festa riservato alle donne, in particolare alle donne islamiche. La locandina dell’iniziativa era stata pubblicata sui social all’inizio di giugno, quindi da più di un mese. Solo nei giorni scorsi, però, la notizia si è diffusa, dopo l’intervento polemico dell’eurodeputata leghista, a cui hanno fatto seguito altri colleghi di partito.  A fornire un punto di vista diverso è Sumaya Abdel Qader, già consigliera comunale a Milano: “Non so dove vedano la segregazione o altro. La maggior parte delle ragazze che si è iscritta sono lavoratrici e/o studentesse, molte delle quali frequentano regolarmente palestre e piscine pubbliche senza problemi (dove ci sono donne e uomini). Non c’è paese al mondo dove non esistano queste cose, in Italia ci sono anche palestre per sole donne che non sono di proprietà di musulmani ma di catene internazionali (chiediamoci il perché). Le partecipanti all’evento sono donne emancipate, autonome con la voglia di farsi i cavoli propri ogni tanto. Le donne non hanno diritto di stare tra donne? No? Da quando? E non confondiamo i piani alludendo ai paesi criminali dove davvero le donne sono segregate per legge e sono limite le loro libertà. Non c’entra nulla. Crediamo ancora o meno nell’autodeterminazione delle donne che può esprimersi anche in momenti dedicati a loro stesse tra loro”.

Print Friendly, PDF & Email