Esplosione a Milano, si indaga su possibile perdita ossigeno

Proseguono le indagini sulle esplosioni e il rogo di giovedì in via Vasari a Milano: tra le ipotesi quella che le prime fiamme possano essere state provocate da una perdita di ossigeno da una delle bombole trasportate.

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Tra le ipotesi al vaglio, oltre a quella che l’incendio possa essere partito dal furgone per un problema tecnico e aver poi impattato sulle bombole di ossigeno, c’è anche quella, tutta da verificare, che potrebbe esserci stata, invece, una perdita proprio da una bombola di ossigeno, che avrebbe causato e scatenato le esplosioni e il maxi rogo. E’ quanto si è appreso in relazione alle indagini della Procura di Milano su ciò che è accaduto ieri mattina all’angolo tra via Pier Lombardo e via Vasari. Uno degli aspetti su cui ci sono elementi certi è che la prima fiammella si è sviluppata all’interno dell’abitacolo, in basso, nella zona dei pedali di guida. Tanto che dagli abiti del conducente, che sono stati sequestrati, risulta che i pantaloni erano molto bruciati. In quella parte dell’abitacolo l’autista del furgone avrebbe tentato di spegnere il principio di incendio a mani nude. Si dovrà verificare se ciò è stato causato da un problema del furgone nella zona motore, oppure se una perdita da una delle bombole o bottiglie di ossigeno possa aver reso saturo l’ambiente, tanto da far partire il rogo da quella zona più vicina al motore, dove ci sono temperature più alte. L’ossigeno, in pratica, potrebbe essere entrato nel motore.

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