Striscioni in Valtellina: “Prima la sanità poi le olimpiadi”

Striscione sulla strada principale di Livigno, frequentata da migliaia di turisti sia in estate che in inverno, contro la progressiva dismissione dell'ospedale Morelli di Sondalo. Chi vive lontano da Sondrio rischia di non arrivare in tempo al pronto soccorso. Per le Olimpiadi invernali e le opere collegate invece i fondi non mancano.

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foto Radio Lombardia

Striscioni come questo, fotografato in centro a Livigno, negli ultimi tempi, se ne vedono qua e là in Valtellina: chiedono prima la sanità poi le olimpiadi invernali del 2026. Il Morelli, per chi non lo sapesse, è l’ospedale di Sondalo, tra Tirano e Bormio, prima massacrato dai tagli poi riaperto in fretta e furia per il Covid, ora di nuovo in sofferenza. L’ospedale principale di tutta la provincia di Sondrio è proprio quello della città di Sondrio, che si fa carico della maggior parte degli interventi. Il problema di una valle con tanti comuni sparsi tra le montagne è che se qualcuno si sente male lontano da Sondrio, il pronto soccorso di Sondrio è troppo lontano e il presidio di Sondalo, sempre più sguarnito, è stato sempre fondamentale per l’Alta Valle. Tanto che Regione Lombardia ha dovuto organizzarsi per garantire l’elisoccorso sulle 24 ore per portare i pazienti più gravi a Bergamo o a Brescia, con tutte le complicazioni del caso anche per i parenti che devono assistere i propri cari. Lo striscione nella foto campeggia su una casa della via principale di Livigno, nota località ad alta quota della Valtellina. Proteste isolate o un sentire comune? Difficile stabilirlo dal momento che alle ultime Regionali l’attuale maggioranza che governa la Regione è stata comunque confermata dal voto anche in provincia di Sondrio. E la Regione, se non fosse ancora chiaro, governa la sanità.

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