Legambiente, le foreste lombarde sono ad alto rischio incendi a causa di siccità e vento

Dopo il vasto incendio scoppiato l'altra notte al Parco delle Groane, l'associazione ambientalista sottolinea che prudenza e prevenzione devono essere la priorità.

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Siccità, vento e primavera: sono i tre ingredienti che rendono molto elevato il rischio di incendi per le foreste lombarde. Tra la fine dell’inverno e la primavera da sempre la regione è particolarmente esposta ai roghi, a causa della abbondanza di erbe e foglie secche nel sottobosco, facile innesco per la propagazione del fuoco. Se a questo si aggiungono la siccità, che limita e rallenta la ripresa vegetativa impedisce la decomposizione del materiale secco presente al suolo, e le giornate di vento come quelle che stiamo attraversando, aumenta la possibilità che si sviluppino facilmente incendi di entità tale da raggiungere le chiome degli alberi e non fermarsi al sottobosco. Così è successo  nel Parco delle Groane, tra Cesate, Senago e Limbiate, che ha bruciato decine di ettari di pinete, brughiere e boschi. Lo sottolinea Legambiente Lombardia.
“Dobbiamo affrontare questi momenti di emergenza con grande senso di responsabilità, evitando di generare il benchè minimo rischio di favorire fiamme libere, e segnalare immediatamente ai vigili del fuoco ogni avvistamento di colonne di fumo in aree forestali: in condizioni come quelle attuali, la tempestività dell’intervento di spegnimento è fondamentale per la limitazione del danno – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Quanto accaduto nelle scorse ore è un colpo al cuore verde dell’area più urbanizzata della Lombardia. Non possiamo davvero permetterci che vengano distrutti ecosistemi così preziosi, non solo per la biodiversità che ospitano, ma anche per le essenziali funzioni di riequilibrio ambientale che compensano la pressione antropica sul territorio. I boschi sono il più importante sistema di condizionamento e mitigazione delle ondate di calore che ci colpiscono sempre più frequentemente nel corso delle estati sempre più calde, non possiamo lasciare che vadano in fumo”

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