Giornalisti contro la riforma Cartabia, manifestazione a Milano

Presidio davanti al Palazzo di Giustizia: "Sì alla libertà di stampa e al diritto dei cittadini di essere informati, no a norme che impediscono il corretto lavoro dei cronisti, consegnando ai magistrati il potere di decidere che cosa sia di interesse del pubblico nel nome del diritto alla presunzione d'innocenza". "La stampa informa non condanna".

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Un presidio contro la legge Cartabia è stato organizzato questa mattina dal sindacato lombardo dei giornalisti, Alg, e dal Gruppo Cronisti, davanti al Tribunale di Milano. Secondo gli organizzatori si tratta di una norma anticostituzionale che impedisce a magistrati e forze dell’ordine di dare le informazioni anche minime dei fatti di cronaca ledendo il diritto all’informazione dei cittadini che ne sono inconsapevoli. E tutto ciò accade senza che la politica intervenga o interloquisca con gli enti di rappresentanza dei giornalisti. “Sì alla libertà di stampa e al diritto dei cittadini di essere informati, no a norme che impediscono il corretto lavoro dei cronisti, consegnando ai magistrati il potere di decidere che cosa sia di interesse del pubblico nel nome del diritto alla presunzione d’innocenza”. “La stampa informa non condanna”,  lo slogan della manifestazione.

Erano presenti, fra gli altri, Paolo Perucchini presidente dell’Alg, Anna Del Freo membro di giunta della Fnsi, Cesare Giuzzi dei Cronisti, Riccardo Sorrentino presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia e un nutrito numero di rappresentanti sindacali delle redazioni. La categoria – è stato spiegato – proseguirà “senza tregua una battaglia iniziata in Lombardia con l’obbiettivo di estenderla in tutta Italia con l’Ordine, la Fnsi e anche associazioni esterne al settore”. “I danni della legge Cartabia, gravissimi per tutte le redazioni e in tutte le città, diventano – è stato sottolineato – devastanti nei capoluoghi e nei Comuni più piccoli dove il lavoro con le fonti giudiziarie e delle forze dell’ordine è praticamente paralizzato”. “Vogliamo portare all’evidenza dei cittadini i rischi della norma – ha detto Perucchini – rispetto al diritto di cronaca e del cittadino stesso di essere informato. La legge sta stringendo in maniera ossessiva la diffusione di notizie rispetto a fatti di interesse pubblico, mettendo in forte difficoltà i giornalisti nel fare il loro mestiere”.

Il Press Report 2023

Giornalisti noti come come Sigfrido Ranucci, Nello Scavo, Fabrizio Gatti, Giuseppe Giulietti, sono intervenuti insieme ai cronisti che quotidianamente cercano di raccontare il Paese “e sono sempre meno in grado di farlo” alla presentazione del Press Report 2023 nel corso del convegno ‘Diritto di Cronaca vs Presunzione d’Innocenza’, organizzato a Milano dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Il report, alla sua quarta edizione, richiama l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini sul “grave vulnus” che si sta creando intorno alla libertà di stampa. Per Ranucci “la Riforma Cartabia ha introdotto una sorta di ‘oblio di Stato’ in contrapposizione alle norme europee che tutelano il diritto di un cittadino ad essere informato”. Fontana spiega che “non è in discussione la presunzione di innocenza e anzi, ci sono stati troppi abusi. Ma non è possibile che inchieste molto importanti vengano liquidate dalle Procure con comunicati ufficiali di poche righe”. “In gioco non c’è la sopravvivenza di una categoria – ha detto Nello Scavo -, ma la già cagionevole salute della democrazia”.

Al microfono di Paola Farina è intervenuto in diretta su Radio Lombardia Fabrizio Cassinelli, presidente del Gruppo Cronisti Lombardi. 

 

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