Famiglie arcobaleno: “Ingiustizia per i nostri figli”

"Il sindaco di Milano ha dovuto cedere al pressing del Governo Meloni e alla fine la decisione è arrivata dolorosa e ingiusta". Le coppie omogenitoriali contro lo stop alla trascrizione all'anagrafe di Palazzo Marino.

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“Il sindaco di Milano ha dovuto cedere al pressing del Governo Meloni e alla fine la decisione è arrivata dolorosa e ingiusta. Il sindaco Sala ci ha comunicato che bloccherà le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita italiani con due mamme, come garantito negli ultimi anni nel capoluogo lombardo”. Lo affermano in una nota le Famiglie Arcobaleno. “Abbiamo appreso con profondo sconforto la notizia, consapevoli di quanto questo Governo si stia adoperando per togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia- dichiara la Presidente Alessia Crocini -Questa notizia fa tristemente coppia con la decisione del Governo italiano di bocciare anche la possibilità di un Certificato europeo di filiazione, quello che permetterebbe ai figli delle coppie dello stesso sesso il riconoscimento dei propri diritti in tutta Europa. I bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono già in Italia, i ministri Piantedosi e la premier Meloni se ne facciano una ragione. Ogni giorno vanno a scuola, entrano negli studi pediatrici, giocano nei parchi e nei campi sportivi, frequentano corsi di musica, come tutti i loro coetanei, senza avere i diritti di tutti i loro coetanei”. Questa situazione, sostengono ancora le Famiglie Arcobaleno “non è degna di un paese civile e ci chiediamo quando questa ingiustizia verrà sanata da una legge di buon senso che rispecchi la realtà. Nel frattempo non ci fermeremo e continueremo a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per ottenere i più elementari diritti di cittadinanza per i nostri figli e le nostre figlie, con la certezza di avere molte alleanze dalla nostra parte”.

Sono 17 le trascrizioni effettuate fino a questo momento dal Comune di Milano relative a bambini che sono nati all’estero da coppie omogenitoriali. Si tratta di cinque trascrizioni di bimbi di due madri e 12 di bambini di due papà. Mentre i riconoscimenti di seconda mamma, quindi di bimbi che sono nati in Italia sono 17 in totale. Rimangono sospesi ad ora otto atti, come rende noto il Comune. “Da oggi purtroppo, non potremo più formare atti per le coppie omogenitoriali così come per tutte le altre coppie. Lo abbiamo fatto finché abbiamo potuto, ma le pressioni di procura e Prefettura sono diventate tali che rischiare di esporre i dipendenti prima e le famiglie poi era una certezza – ha scritto sulle sue pagine social l’assessora ai Servizi civici del Comune Gaia Romani -. C’è stata la rabbia, lo sconforto: sapevamo che le cose con questo Governo sarebbero cambiate”. Questi bambini e bambine secondo l’assessora adesso “si troveranno in un limbo quando rifiuteremo il loro atto di nascita e per lo Stato italiano saranno figli di nessuno per chissà quanto tempo: E a dirgli di no devono essere i Comuni perché il Parlamento non ha il coraggio di parlarne, di legiferare”. “Questa settimana incontreremo le famiglie una per una, approfondendo la situazione caso per caso, per suggerire la via migliore per la loro situazione in questo momento o anche semplicemente per stargli vicino, per dirci che ci dispiace ma che la battaglia per il pieno riconoscimento dei diritti di ogni famiglia continua”, ha concluso.

 

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