Oggi tutti a parlare di Milano quanto è brutta. Mode. Ieri tutti a parlare di Milano e a dire quanto era bella, città inclusiva, vera capitale morale dove tutti sono ricchi, affascinanti e soprattutto con un grande senso etico e sociale. Venerabile maestra di stile amministrativo che da qualche mese è stata retrocessa a solita stronza, per dirla con Arbasino. Nel 2021 ho pubblicato un libro dal titolo eloquente: “Fuga dalla città”. Era dedicato a Milano del post-covid, con i tanti problemi irrisolti che, lo ripeto due anni dopo, non sono solo quelli immobiliari. Ma ce ne sono molti altri. Dal gigantismo culturale che vede drenare risorse da parte di due istituzioni come Scala e Piccolo a danno  dei tanti centri culturali e orchestre assai meno celebri e più deboli. Anche nella cultura ci sono i ricchi e i poveri.

Oppure, ancora una volta, la progettazione della città a partire da San Siro, questione intricata su cui bisognava e bisogna prendere una decisione che scontenterà o gli uni o gli altri ma che va presa se si vuole che Milano rimanga un modello di operatività. Ci sono poi i rider e i loro diritti negati, le aziende che fingono di essere etiche e invece sfruttano e schiavizzano, le società benefit che di benefit hanno solo il nome. Insomma, Milano città dell’ipocrisia. Selvaggia Lucarelli si inserisce in un filone ma ne prende solo il lato immobiliare. Perché non parlare della città sociale che ha tanti problemi, legati ai centri di accoglienza e a come vengono o non vengono sgomberate le case popolari? Più complesso, più difficile, più annoso.

continua su

https://www.affaritaliani.it/milano/milano-fuga-dalla-citta-oppure-nuova-moda-per-influencer-commento-843701.html?refresh_ce

Print Friendly, PDF & Email