“Detective”, la storia del crimine dalla “parte del bene”

In 12 storie vere, Massimo Picozzi, consulente e perito oltre che scrittore e opinionista,  racconta i duelli tra i detective e i loro antagonisti, sfide epiche capaci di dura­re una vita e oltre.

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La storia della letteratura e del cinema è piena di investigatori e detective, ma cosa sappiamo di quelli veri? Ben poco, perché sono i crimi­nali a dominare la cronaca mentre conoscia­mo a malapena la vita, i metodi e i successi degli «sbirri». Eppure sono figure altrettanto romanzesche, pensiamo a Bernardo Gui, l’in­quisitore trecentesco immortalato nel Nome della rosa, o a François Vidocq, prima ladro e poi poliziotto nella Parigi dell’Ottocento.  “Detective” di Massimo Picozzi racconta i duelli tra i detective e i loro antagonisti, sfide epiche capaci di dura­re una vita e oltre. Ci porta nei corridoi delle grandi agenzie di sicurezza pubbliche, come Scotland Yard e l’FBI, e delle imprese private come la celebre Agenzia Pinkerton. Ripercor­re gli sviluppi dei metodi con cui la legge ana­lizza indizi e tracce, dalle scienze forensi alla caccia nell’universo immateriale degli hacker. Spazia attraverso le epoche e i Paesi: la Lon­dra novecentesca dell’agenzia di Maud West che smaschera mariti infedeli; l’America del­lo sceriffo Wyatt Earp che insegue Billy The Kid, di Elliott Ness che cattura Al Capone, di Dave Toschi per cui l’efferato serial killer Zodiac diventa un’ossessione; l’Italia di Rosa Scafa, che la famiglia vorrebbe maestra e invece sarà la prima poliziotta nella storia del Paese.

In dodici grandi storie vere, Massimo Picozzi, consulente e perito oltre che scrittore e opinionista,  rende giustizia ai giustizieri, illuminandone non solo le imprese ma i dilemmi, i tormenti e i sacrifici e costruendo una originale quanto appassionante storia del crimine «dalla parte del bene».

Ascolta l’intervista a Picozzi

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