Qatargate: ai domiciliari la commercialista dei Panzeri, Monica Bellini

Secondo gli atti degli investigatori belgi, che hanno chiesto l'arresto della professionista milanese, sarebbe lei l'artefice della rete di riciclaggio della presunta corruzione all'Europarlamento.

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Esce dal carcere di San Vittore e va agli arresti domiciliari Monica Rossana Bellini, la commercialista di 55 anni della famiglia Panzeri, arrestata a Milano dalla Guardia di Finanza, su richiesta del Belgio, nell’ambito dell’inchiesta sul Qatargate. Lo ha deciso il giudice Roberto Arnaldi convalidando l’arresto e disponendo i domiciliari. A fine mese è prevista l’udienza in Corte d’Appello a Milano per decidere sulla consegna della donna al Belgio. Sarebbe stata Monica Rossana Bellini l’artefice della rete societaria utilizzata per movimentare e riciclare i soldi della presunta corruzione che ruotava, secondo l’inchiesta della Procura Federale di Bruxelles, intorno all’ex eurodeputato Antonio Panzeri. E’ quanto contestano i magistrati belgi negli atti a carico della professionista con studio nel Milanese. Atti nei quali si dà conto anche delle dichiarazioni di Francesco Giorgi, ex collaboratore di Antonio Panzeri, che avrebbe parlato del ruolo avuto dalla commercialista.

“All’inizio del 2019, credo, Panzeri ha pensato che invece di prendere denaro contante, sarebbe stato preferibile creare una struttura giuridica all’interno della quale avremmo potuto partecipare, principalmente lui, perché io avevo il mio lavoro, e gestire così il flusso di denaro in modo legale. Per questo Panzeri si è rivolto alla sua commercialista, Monica Bellini, che tra l’altro è andata in Qatar con Panzeri durante i Mondiali”. Lo ha messo a verbale Francesco Giorgi, ex collaboratore dell’ex eurodeputato davanti ai magistrati belgi, come emerge dagli atti sull’arresto di Bellini. Panzeri, si legge negli atti, “è sospettato di essere intervenuto politicamente, con persone che lavorano al Parlamento europeo, a favore del Qatar e del Marocco dietro compenso”. Ogni fatto, si legge, “dovrà essere analizzato tenendo conto del principio della presunzione di innocenza rispetto alle intenzioni delle persone indagate”. Pertanto, è necessario, scrivono ancora i magistrati, “evidenziare alcuni fatti che costituiscono indizi di partecipazione ad una possibile organizzazione criminale”. In particolare, Bellini “sembra aver svolto un ruolo importante nel rientro” dei soldi ‘cash’ provenienti “dal Qatar creando, insieme a Silvia Panzeri, figlia di Pier Antonio, una struttura di società che desse al flusso di denaro una veste legale”.

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