Ddl Zan, Sala: strumento di libertà e progresso

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“Abbiamo una responsabilità nei confronti dei cittadini, rendere la nostra amata Milano sempre di più la città del l’inclusione, libera dall’odio. Milano per essere tale ha bisogno che venga approvato in fretta il Ddl Zan perché il tempo è scaduto”. Lo afferma il sindaco Giuseppe Sala in un videomessaggio sulla pagina Facebook dei Sentinelli Milano
in vista della manifestazione di sabato a sostegno del ddl Zan, alla quale il sindaco non potrà essere presente. “Il mio sì al Ddl Zan ritengo sia l’adesione di una città, Milano, che negli ultimi anni ha fatto moltissimo in questa direzione – prosegue Sala – sostenere il Pride, fino a non molti anni fa era forse impensabile per il Comune di Milano. Noi lo abbiamo patrocinato e lo abbiamo sostenuto ogni anno. Per me significa sostenere i diritti di tutti e sostenere che tutte le persone sono uguali quando si parla di diritti e di dignità come cerco di fare ogni giorno da quando sono sindaco. Per questo abbiamo avviato un profondo lavoro nelle scuole con un progetto sulla cultura delle differenze, contro il bullismo e le discriminazioni”. “Per questo – aggiunge ancora Sala – abbiamo fatto la Casa dei Diritti, un luogo dove si può denunciare le discriminazioni subite e trovare sostegno. Per questo ancora abbiamo creato le case arcobaleno dove le troppe persone ancora oggi buttate fuori di casa perché gay, lesbiche o transgender possono trovare un luogo dove vivere. A Milano non a caso abbiamo inaugurato ben prima della legge Cirinnà il registro delle unioni civili, e abbiamo tolto qualsiasi vincolo legato al matrimonio per l’accesso ai nostri bandi. E sempre non per caso l’anno prossimo ospiteremo a Milano la grande convention internazionale delle Iglta per promuovere il turismo Lgbtq. La battaglia contro le discriminazioni è una battaglia che io e Milano combattiamo convintamente. Perché è una battaglia di civiltà, progresso e sviluppo. Di sicuro è una battaglia giusta: il Ddl Zan è uno strumento importante per combattere tutte le discriminazioni perché dobbiamo costruire un futuro dove le persone non abbiano paura di essere chi sono. Il ddl Zan è per questo uno strumento di libertà e di progresso. Perché tutela le persone e non parla solo di omobitransfobia, ma di incitamento all’odio, riferendosi all’istigazione a compiere atti discriminatori e violenti, allargando i casi già previsti dalla legge Mancino, ossia per motivi razziali, religiosi ai casi fondati sul sesso e sull’orientamento sessuale, l’identità di genere e la disabilità”, ha aggiunto il sindaco. “A chi dice in malafede che vogliamo limitare la libertà delle idee rispondo con forza dicendo che la libertà non è fare quello che ci pare ferendo e facendo del male agli altri, ma è essere tutti responsabilmente membri di una società che non accetta che alcuni membri della comunità siano vittime di discriminazioni perché donne, o persone con disabilità. Questo è il ddl Zan. Non tocca la libertà di espressione. Permette di perseguire chi incita o istiga all’azione di odio, fondate sul genere, sul sesso, su identità di genere, orientamento o disabilità”. Il sindaco ha poi voluto fare una promessa “a tutti e tutte: Milano continuerà ad essere una città contro le discriminazioni, una città accogliente accogliente che tutto il mondo conosce, dove tutti possono essere liberi. Se i milanesi mi confermeranno sindaco sin da ora voglio promettere e annunciare che esisterà una delegata o un delegato del sindaco per le politiche contro le discriminazioni perché continui a crescere l’impegno del comune di Milano a far sentire tutti e tutte più liberi”.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati